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Cristina Chiabotto avrebbe un debito con il fisco.
A diffondere la notizia è il sito TorinoToday che sostiene che l’ex Miss Italia avrebbe fatto appello alla legge 3/2012, la cosiddetta “salva suicidi” che consente l’estinzione del debito. A quanto ammonterebbe la somma che la neo mogliettina di Marco Roscio dovrebbe corrispondere al fisco?
Cristina Chiabotto, reduce dalle recenti nozze con Marco Roscio, avrebbe un problemino con il fisco. Stando a quanto sostiene il sito TorinoToday, l’ex Miss Italia avrebbe un debito con lo Stato pari a 2,5 milioni di euro.
La showgirl, non potendo far fronte ad una cifra tanto alta, avrebbe chiesto ed ottenuto la procedura di liquidazione prevista dalla legge 3/2012, la cosiddetta “salva suicidi” che consente l’estinzione del debito. Cristina ha presentato la sua dichiarazione al Tribunale di Ivrea nel mese di giugno, prima del matrimonio con Marco Roscio, e ha ammesso di non essere in grado di coprire il debito. La Chiabotto ha dichiarato di vivere con la mamma casalinga, la nonna pensionata non autosufficiente e la sorella studentessa e, proprio per questo, ha chiesto che le venissero riconosciute le spese per il mantenimento di 4 persone pari a 50mila euro annui.
Questo è quanto sostenuto a giugno, ma qualche mese dopo, l’ex Miss Italia si è trasferita a vivere con il marito nel Parco della Mandria.
Stando a quanto sostiene TorinoToday i debiti di Cristina sarebbero così suddivisi: 2,1 milioni di euro nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), 252mila euro con l’Agenzia delle Entrate, 93mila euro con Banca Sella e una piccola cifra contratta con un condominio torinese “per spese non pagate”.
L’8 novembre scorso, il giudice Matteo Buffoni del tribunale di Ivrea avrebbe aperto la procedura richiesta dalla Chiabotto e avrebbe nominato Massimo Savio in veste di liquidatore. Il giudice avrebbe poi decretato: “La posizione debitoria della ricorrente si manifestava in modo prorompente nell’anno 2014 in conseguenza di verifiche effettuate dalla guardia di finanza di Torino in relazione al periodo 2008-2013, all’esito delle quali veniva accertato un comportamento elusivo (non fraudolento) e di conseguenza veniva ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato (motivo per cui negli anni passati le sarebbe stata pignorata una somma pari a 167mila euro, ndr)”.
Insomma, pare che il patrimonio che possiede non consentirebbe alla Chiabotto di estinguere il debito con il fisco e che proprio per questo motivo abbia ottenuto l’applicazione della legge “salva suicidi”. Cristina possiede in società con la sorella due negozi a Torino e Borgaro Torinese che avrebbero un valore di soli 241mila euro e una liquidità pari a 9mila euro. La somma di questi due ‘beni’, quindi, non la aiuterebbero a pagare i suoi debiti.
Di domande ce ne sarebbero tante, ma forse è meglio tacere.