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Che cosa sono le crying rooms? Scopriamolo insieme all’interno di questo articolo.
Alcuni di voi magari avranno già sentito parlare delle cosiddette crying rooms, ovvero le stanze dove è possibile piangere, sfogare le proprie emozioni indisturbati. Queste camere sono infatti molto diffuse in Oriente, soprattutto in Giappone, ma piano piano stanno arrivando anche in Europa, oltre che negli States. Come abbiamo appena detto, le crying rooms sono in poche parole degli spazi nei quali gli adulti possono piangere e sfogarsi, lontano da occhi indiscreti e dai giudizi.
Pensate che a Tokyo è compreso anche un tè in camere, un pacchetto di fazzoletti, un film strappalacrime e una maschera viso al fine di poter poi uscire dalla camera senza tracce del pianto. Un’idea sicuramente originale, soprattutto per tutti coloro che hanno bisogno di sfogarsi, di stare un pò per conto proprio perché piangere è spesso molto salutare e non deve essere visto come una debolezza, anzi tutto il contrario.
Un pò come in tutte le cose ci sono dei pro e dei contro riguardo alle crying rooms. Queste stanze come detto sono un modo per permettere alle persone, sia donne ma anche uomini, che secondo uno studio piangono molto meno delle donne, circa da 5 a 17 volte l’anno, mentre le donne dalle 30 alle 64 volte, di lasciarsi andare, di sfogarsi, di tirare fuori ciò che hanno dentro.
Piangere è umano e non bisognerebbe mai vergognarsene anche perché dopo un bel pianto la maggior parte delle persone si sente comunque meglio. Ma andiamo ora a vedere tutti i benefici delle crying rooms:
Non è però tutto oro quello che luccica e se senza dubbio le crying rooms sono un’ottima idea, soprattutto per quelle persone che pensano che piangere sia da deboli e che mai e poi mai si sognerebbero di farsi vedere piangere. Dall’altro lato bisogna però stare attenti perché piangere sempre e solo da soli alla fine può portare a conseguenze negative, alla solitudine e al sentirsi fuori posto. Quindi in breve affidarsi alle crying rooms va benissimo a patto che non sia sempre così perché noi essere umani abbiamo bisogno degli altri, e l’essere consolati in un momento difficile da qualcuno che amiamo è una cura fortissima.
Piangere è salutare ed è umano. Piangere fa bene e non è assolutamente da deboli o “da donne”, anzi spesso le persone più forti e coraggiose sono quelle che non hanno paura di mostrarsi vulnerabili e che trovano nel pianto una valvola di sfogo. Ci sono persone che non riescono a piangere o che proprio non accettano il pianto come una parte naturale della vita. L’importante è che però si trovi qualcosa per sfogare quello che si ha dentro, se non è il pianto può essere il tenere un diario, il disegnare o il dipingere o meglio ancora, il parlare con uno psicologo.