Damiano David e il suo viaggio a Los Angeles: tra sfide e crescita personale

Scopri come il frontman dei Måneskin ha affrontato la vita nella città degli angeli.

Un nuovo inizio a Los Angeles

Damiano David, il carismatico frontman dei Måneskin, ha recentemente condiviso la sua esperienza di trasferimento a Los Angeles, un passo significativo nella sua carriera musicale. A soli 24 anni, Damiano ha deciso di lasciare Roma per registrare il suo primo album da solista, un’avventura che si è rivelata tanto entusiasmante quanto spaventosa. La vita nella città degli angeli è stata un vero e proprio shock culturale per lui, un cambiamento radicale rispetto alla sua vita in Italia.

Le sfide di una nuova cultura

“All’inizio, è stato davvero spaventoso”, ha confessato Damiano, riflettendo sull’impatto iniziale di Los Angeles. La mancanza di spazi pubblici dove socializzare, come bar e piazze, ha reso la transizione ancora più difficile. “Se sei europeo, a sconvolgerti è anzitutto il fatto che non ci sia nessuno per la strada”, ha aggiunto. Questa sensazione di isolamento ha reso la città quasi alienante, facendolo sentire un po’ solo in un ambiente così vasto e diverso.

Un’opportunità di crescita

Nonostante le difficoltà, Damiano ha deciso di affrontare questa nuova fase con coraggio. “È stato tutto molto rapido. Ho detto al mio manager che volevo farlo e, dieci giorni dopo, ero a Los Angeles con le sessioni prenotate”, ha raccontato. La scelta di trasferirsi da solo, senza amici o una fidanzata accanto, si è rivelata una sfida, ma anche un’opportunità per crescere. “È stata la cosa migliore, per me”, ha affermato, sottolineando come questa esperienza lo abbia aiutato a scoprire di più su se stesso e sulla sua musica.

Ritorno alle radici

Nonostante il suo amore per Los Angeles, Damiano non ha dimenticato le sue radici. Durante le festività natalizie, è tornato a Roma per trascorrere del tempo con la sua famiglia, un momento che ha descritto come fondamentale per mantenere il legame con le sue origini. La sua esperienza a Los Angeles, quindi, non è solo un capitolo della sua carriera, ma un viaggio di crescita personale che lo ha reso l’artista che è oggi.

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