Argomenti trattati
La biografia di Demetrio Albertini, vecchia stella del calcio italiano e del Milan e oggi dirigente sportivo e imprenditore.
L’ex calciatore e dirigente sportivo Demetrio Albertini è nato a Besana in Brianza il 23 agosto 1971 ma cresce a Villa Raverio, nei dintorni di Milano. Nel 1985 entra nelle giovanili del Milan, passando tre anni dopo nella prima squadra. Nel 1990 va in prestito alla squadra del Padova, in Serie B, e qui ha l’occasione di dimostrare ampiamente le sue doti da centrocampista. Tornato al Milan l’anno successivo, Albertini vi gioca fino al 2002 collezionando ben cinque scudetti insieme alla squadra rossonera ma anche una Coppa dei Campioni, una Supercoppa UEFA e tre Supercoppe italiane.
Nel 2002, sostituito dal tecnico Carlo Ancelotti con l’esordiente Andrea Pirlo, viene ceduto in prestito all’Atletico Madrid dove giocherà per una stagione.
In seguito gioca nella Lazio, nel Barcellona e nella squadra dell’Atalanta, per poi ritirarsi dal calcio giocato nel 2005 quando aveva trentaquattro anni. Per quanto riguarda la Nazionale di calcio, Demetrio Albertini vi esordisce nel 1991. Con la maglia azzurra vincerà l’oro negli Europei di calcio Under-21 nel 1992; il secondo posto nei Mondiali degli Stati Uniti del 1994 e un altro argento nel 2000 agli Europei in Belgio-Paesi Bassi.
Si ritira dalla nazionale nel 2002.
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Demetrio Albertini esordisce in una nuova veste nel calcio: quella di dirigente sportivo. Nel 2007 diventa vicepresidente della Federcalcio e nel 2014 si propone come presidente della FIGC, venendo però scalzato da Carlo Tavecchio. Si impegna poi come managing director della società Dema4. A proposito della sua carriera nel calcio, Albertini ha raccontato in un’intervista:
Quando sei in mezzo al campo a fare il regista, devi avere innanzitutto una visione a 360°: devi essere cosciente di avere alle spalle la cosa da difendere insieme ai tuoi compagni, la tua porta. Però devi essere bravo a guardare in avanti e decidere la strategia migliore per andare a fare goal, valorizzando le qualità dei tuoi compagni. Allo stesso modo, da imprenditore, lo faccio tutti i giorni con i miei collaboratori. Sostanzialmente, i dirigenti fanno la prosa, i calciatori fanno la poesia.
Nel 1994 Demetrio Albertini conosce la modella Uriana Capone, figlia dello sceneggiatore Gino, con la quale convola a nozze due anni dopo. Da lei ha avuto due figli di nome Federico e Costanza. Il figlio di Albertini, Federico, si è cimentato in vari sport come la scherma e il basket ma non ha intrapreso una carriera nel calcio come il padre. A proposito della sua famiglia, Albertini ha dichiarato:
Ha provato nei dopo scuola a giocare a calcio insieme ai compagni di classe ma poi ha scelto il basket. Da due anni ha iniziato a tirare di scherma.
Da sportivo devo riconoscere che in lui c’è molta passione, passione da vero sportivo. Il fatto che non giochi a calcio lo vedo come un bicchiere mezzo pieno, visto che non deve sostenere il paragone con suo padre. Mia mamma, quando ero ragazzino e mi allenavo a Milano, mi accompagnava 3 volte alla settimana con i mezzi pubblici. La famiglia mi ha trasmesso il senso del sacrificio, l’importanza di un lavoro e di un impegno costante, mi ha fatto capire che nella vita spesso sono necessarie le rinunce per riuscire a raggiungere i propri obiettivi.