Argomenti trattati
Continuano a fioccare le ipotesi sulla scomparsa di Denise Pipitone, soprattuto ora che la procura di Marsala ha riaperto le indagini sul caso della bambina svanita da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. A lanciare supposizioni questa volta è lo psichiatra Alessandro Meluzzi, che intervenendo durante la trasmissione televisiva Quarto Grado ha dichiarato come a suo dire gli inquirenti non abbiano scandagliato a fondo il particolare contesto socioculturale nel quale è avvenuta la scomparsa della piccola Denise. Secondo Meluzzi infatti, solo indagando sulla criminalità organizzata della zona si potrebbe giungere a indizi significativi sul caso Pipitone.
Denise Pipitone, l’annuncio dello psichiatra Meluzzi: “Ecco chi sa qualcosa”
Stando alle dichiarazioni rese da Meluzzi dunque, l’eventuale soluzione del caso Pipitone potrebbe trovarsi nelle pieghe dei rapporti tra criminalità organizzata e società trapanese: “A volte nelle indagini bisogna restringere lo zoom col microscopio, altre volte per capire qualcosa bisogna allargarlo sul contesto. Voi pensate davvero che in un territorio come Mazara del Vallo nel Trapanese che è la patria di Matteo Messina Denaro (che non c’entra con questo caso), luoghi dove non si può rubare una macchina o un motorino senza che i boss delle mafie locali lo sappiano, possa avvenire una catastrofe di questa natura con la scomparsa di una bambina? E ancora i pescherecci, i depistaggi ecc tutto questo senza che la criminalità organizzata abbia tutte le informazioni?”.
Denise Pipitone, l’annuncio dello psichiatra Meluzzi: “Bisogna allargare le indagini”
Per lo psichiatra e politico dunque è necessario che la procura allarghi i confini delle sue indagini andando a investigare anche la possibile corresponsabilità del crimine locale nella sparizione della bambina: “Sono territori minati, se non si allargano le indagini in questa zona non si capirà mai perché sono potute accadere queste cose che non sarebbero potute accadere se non avessero avuto fra i registi qualche mente se non raffinatissima almeno abbastanza raffinata”.
Malgrado le supposizioni di Meluzzi, attualmente l’ipotesi che si sta facendo largo tra gli inquienti in merito alla scomparsa di Denise Pipitone e quella della cosiddetta “pista rom”, considerata la più accreditata anche dalla criminologa Anna Vagli e dal procuratore Alberto Di Pisa e che si basa su un vecchio filmato ripreso 17 anni fa in cui di vedrebbe una bambina molto somigliante alla piccola Denise.
Denise Pipitone, lo psichiatra Meluzzi parla a Quarto Grado nonostante la diffida della trasmissione
L’intervento dello psichiatra Meluzzi durante il programma Quarto Grado è avvenuto nonostante Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, avesse diffidato la trasmissione televisiva di Rete4 a continuare a trattare del caso della scomparsa della figlia. Una diffida che tuttavia il conduttore del programma Gianluigi Nuzzi aveva annunciato che non avrebbe rispettato, dando priorità al diritto di cronaca.
Soltanto pochi giorni fa Nuzzi aveva infatti dichiarato: “Abbiamo un patto con voi, che è quello di dare le notizie. Se Piera Maggio vuole delle scuse da noi io le faccio. Ma per noi il patto significa raccontare tutto per incontrare il nostro interesse. Per questo continueremo, perchè nessuno può decidere di cosa si occupano i giornalisti”.