Diana De Feo, la moglie di Emilio Fede, morta a 84 anni, è stata una giornalista italiana nota anche per il suo impegno nella politica come senatrice del Popolo della Libertà per la XVI legislatura. Emilio Fede ha detto al Corriere:
Ha lottato sino alla fine con un coraggio enorme. Non mi aspettavo che mancasse adesso: stavo per raggiungerla, da Milano a Napoli, per festeggiare con lei il mio novantesimo compleanno
Chi era Diana De Feo
Diana De Feo, nata a Torino il 9 marzo 1937 e morta a Napoli il 23 giugno 2021. Il padre, Italo De Feo, è stato uno storico, un giornalista e un noto uomo politico italiano a capo dell’ufficio stampa del Comitato di Liberazione nazionale. Nel 1965 ha sposato il collega giornalista Emilio Fede. Dal matrimonio sono nate due figlie: Sveva e Simona. La sua vita privata è sempre stata tenuta al riparo dai riflettori e dal gossip, nonostante sia stata travolta dallo scandalo che ha visto Emilio Fede condannato per favoreggiamento alla prostituzione nel processo “Ruby bis”.
La carriera giornalistica e politica
Come giornalista, ha collaborato per sette anni con il TG1, prendendo parte alla redazione “Cronache del Lavoro e dell’Economia”. Ha lavorato come inviata speciale del TG1 per le rubriche di arte e cultura. Dal 1976 al 1996, Diana De Feo ha collaborato con Flora Favilla alla rubrica del TG1 “Almanacco del giorno dopo“, curata quotidianamente da Giorgio Ponti.
Alle elezioni politiche del 2008 su invito di Silvio Berlusconi è stata candidata come senatrice in Regione Campania nelle liste del Popolo della Libertà, venendo eletta senatrice della XVI legislatura. Tuttavia, non si ricandiderà in Parlamento alle nuove elezioni politiche del 2013.
Vita privata e scandali
Diana De Feo è comproprietaria di Villa Lucia, la storica tenuta nel quartiere del Vomero di Napoli. In seguito a una denuncia di Italia Nostra, nel 2006 i vigili scoprono dei lavori abusivi in corso, appongono i sigilli alla villa e aprono un procedimento penale nei confronti di Diana. Nonostante la villa fosse legata a vincolo in base alle legge del 1939 sui beni monumentali, erano stati avviati dei lavori interni ed esterni senza alcuna autorizzazione della Sovrintendenza.
La vita privata di De Feo, sempre tenuta il più possibile riservata, è stata travolta da un secondo scandalo nel 2011, a causa del marito Emilio Fede. Nel gennaio 2011, il giornalista viene indagato dalla Procura per induzione e favoreggiamento della prostituzione, insieme a Silvio Berlusconi, Lele Mora e Nicole Minetti, sul “caso Ruby”, sulla base delle prove rappresentate da una lettera anonima, pubblicata poi in prima pagina su due quotidiani, e di una valigetta che avrebbe portato in Svizzera. Per questo sarà condannato in via definitiva a 4 anni e 7 mesi di carcere.