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Diana Spencer, Lady D, Principessa Triste o Principessa del Popolo: tutti i nomi con cui la Principessa Diana fu conosciuta nell’arco della sua vita rappresentano un aspetto della sua personalità così fuori dagli schemi abituali della royal family inglese. Lady D è stato un personaggio iconico della storia del costume e della società del ventesimo secolo e, suo malgrado, è diventata una vera leggenda.
Diana Spencer, nobildonna e sposa
Diana Spencer nacque il 1° Luglio 1961 a Sandringham, da una nobile famiglia affittuaria di un terreno appartenente alla corona. Diana fu la quinta figlia dei Conti di Spencer, ma il bambino nato appena prima di lei morì in tenerissima età, quindi Diana si ritrovò ad essere la minore di quattro figli.
Ereditato il titolo di Lady alla morte dl nonno, Diana visse la gioventù comune, affrontando come altri suoi coetanei il divorzio dei genitori che avvenne nel 1968. Diana crebbe timidissima, appassionata di musica, di danza e di teatro. Molto versata negli studi, prese la qualifica di maestra completando gli studi in Svizzera.
Lavorava in un asilo nido quando, a 19 anni, ricevette la comunicazione che Carlo d’Inghilterra, figlio primogenito della Regina Elisabetta e del Principe Filippo Mountbatten l’aveva chiesta in sposa ufficialmente. I due giovani si erano frequentati pochissimo prima della proposta ufficiale da parte di Carlo: si erano incontrati appena una decina di volte.
A far pressione affinché Carlo chiedesse la mano di Diana fu la stessa Regina Elisabetta, per allontanare Carlo dalle sue frequentazioni troppo libertine e poco convenienti con Camilla Parker, la giovane di origini non nobili di cui Carlo era perdutamente innamorato fin dalla giovinezza.
Diana, nata da famiglia nobile e vicina alla corona, dotata di un temperamento mite e di bella presenza, sembrava la principessa ideale da mettere al fianco di Carlo. I due si sposarono con il cosiddetto matrimonio del secolo nel 1981. Appena un anno dopo nacque il loro primogenito e secondo erede al trono d’Inghilterra: William. Due anni più tardi, nel 1984, sarebbe nato Harry.
Un matrimonio affollato
Come ebbe modo di spiegare tristemente Diana, nel corso di una storica quanto intensa intervista, il suo matrimonio fu sempre “molto affollato”, fin dal principio. Carlo e Camilla, infatti, non avevano mai smesso né di amarsi né di frequentarsi in segreto e il Principe Carlo non riuscì mai ad amare sinceramente la madre dei suoi figli.
Diana si dedicò anima e corpo a tutte le questioni umanitarie che agitavano il mondo degli anni Novanta, divenendo un vero e proprio simbolo di gentilezza, umiltà, compassione e generosità. La principessa in questo periodo si guadagnò il titolo di Principessa del Popolo e strinse un forte rapporto spirituale con Madre Teresa di Calcutta, che rimase per tutta la vita un suo punto di riferimento.
Esasperata dalla mancanza d’amore, che stava minando la sua serenità e la sua salute mentale, la Principessa Triste cominciò a frequentare altri uomini, alimentando un vortice di gossip in cui la famiglia reale britannica non voleva essere trascinata. Come aveva letteralmente imposto il matrimonio, la Regina si ritrovò a dover imporre a malincuore il divorzio, che fu concesso nel 1996. Diana, contrariamente a quanto previsto dal protocollo, non perse il titolo di Sua Altezza Reale, poiché madre del futuro Re d’Inghilterra.
Il tragico incidente e la morte
Amatissima dal popolo britannico anche (e forse soprattutto) dopo il divorzio da Carlo, Diana visse un grande amore al fianco del milionario egiziano Dodi Al-Fayed. Pare che lui fosse addirittura intenzionato a chiedere la mano di Diana, ma l’incidente de la Galleria de l’Alma mise fine alle vite di entrambi. L’auto sulla quale la coppia viaggiava insieme a una guardia del corpo e all’autista si schiantò contro il dodicesimo pilastro della galleria, mentre tentava di raggiungere l’appartamento di Dodi a Parigi evitando l’inseguimento dei paparazzi.
Era il 31 Agosto 1997: la notizia della morte di Lady Diana sconvolse il mondo occidentale e soprattutto i sudditi britannici, che si riversano in massa per le strade a rendere omaggio alla Principessa del Popolo.
L’enorme quantità di persone che decise di lasciare fiori, biglietti e candele davanti ai cancelli di Buckingham Palace costrinse la Regina a gestire la morte di Diana come quella di un vero e proprio membro della famiglia reale nonostante il fatto che la Principessa non lo fosse più.
Ai funerali di Diana parteciparono il Principe Carlo e i suoi due figli, che marciarono da soli e a capo chino alla testa del corteo funebre che attraversò Londra. La Regina, vestita a lutto e affacciata al balcone di Buckingham Palace, chinò il capo in segno di rispetto al passaggio del feretro di Diana.
Elton John, intimo amico della Principessa, compose per Diana la canzone Candle in The Wind e la cantò per la prima volta in pubblico proprio durante la cerimonia funebre.
L’eredità della Principessa Diana
Il ricordo della Principessa Diana è ancora vivido nel cuore dei suoi figli, che nel suo nome conducono ancora importanti battaglie umanitarie ed ecologiche. La nuova fondazione dei Duchi di Sussex, fondata quest’anno dal Principe Harry e da sua moglie, è stata istituita proprio nel giorno della nascita di Lady Diana, in un’ideale continuità con i desideri della Principessa.
Oggi Diana riposa in un piccolissimo isolotto al centro di un laghetto artificiale che si trova nella proprietà de Conti di Spencer, ad Althorp Park.
Diana era molto bella e raffinata si vociferava anche che l’ex Re Spagnolo Juan Carlos le facesse una corte serratissima.