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Conosciuto come uno dei più grandi artisti del Barocco, Diego Velázquez è stato un grande ritrattista.
Ricordato per il suo capolavoro “Las Meninas”, ecco la storia del grande pittore spagnolo del XVII secolo diventato un modello per artisti come Pablo Picasso o Manet.
Diego Rodríguez de Silva y Velázquez (Siviglia, 6 giugno 1599 – Madrid, 6 agosto 1660) è stato un pittore spagnolo. Cresce in Andalusia insieme al padre avvocato e la madre della piccola nobiltà spagnola che, come da tradizione, gli lascia il suo cognome.
Gli vengono trasmessi in famiglia gli insegnamenti cattolici e viene preparato nelle materie linguisticihe e filosofiche. Realizza però di essere appassionato di arte e così inizia a studiare presso lo studio di Francisco Herrera il Vecchio.
Concluso il periodo in questo studio inizia l’apprendistato con Francisco Pacheco che, nonostante fosse considerato un pittore semplice e senza particolari doti, gli insegna tecniche di arte realista. Riesce a costruirsi una buona reputazione e realizza delle opere discretamente famose che lo fanno emergere per il suo tratto incisivo.
Si trasferisce a Madrid nel 1622 e qui inizia ad occuparsi di ritrattistica.
Pochi mesi dopo muore il pittore alla corte del re e così Velazquez riceve l’ordine di presentarti alla corte di Filippo IV di Spagna. Gli vengono commissionati una serie di quadri tra cui il ritratto del re realizzato nel 1923. Questo acclamato dipinto viene perduto, ma il Museo del Prado di Madrid ne possiede altri realizzati dal pittore. Collabora anche con Pieter Paul Rubens quando gli viene chiesto di realizzare il ritratto di Isabella.
Diversi anni dopo intraprende un viaggio in Italia decidendo di spenderci un anno e mezzo della sua vita. Durante questo primo soggiorno ha modo di sviluppare uno stile pittorico personale godendo degli incentivi offerti dalla corona. Ritorna poi per un periodo in Spagna continuando a dedicarsi principalmente alla ritrattistica rimanendo a disposizionedi Filippo anche durante i suoi viaggi. Nel 1649 torna in Italia muovendosi tra Milano e Venezia e acquistando dipinti di grandi autori come Tiziano o Tintoretto.
Tra le opere più note di questo periodo ci sono il ritratto di Papa Innocenzo X e il ritratto del suo servo Juan de Pareja.
Dopo il secondo soggiorno in Italia arriva però per lui il momento di tornare alla corte di Filippo. Con la morte di Isabella di Borbone, diventa Maria Anna d’Austria la nuova donna di palazzo da ritrarre.
In questo periodo realizza alcune delle sue opere migliori facendo pensare ad un talento inesauribile e un privilegio raro. Infatti, riesce ad evitare la censura messa in atto dall’Inquisizione realizzando il nudo “Venere Rokeby”.
Essere un pittore protetto in Spagna non era facile, occorreva infatti nascondersi sotto l’ala della corona o della Chiesa. Tra i suoi ultimi lavori di successo si ricordano “Le filatrici (La favola di Aracne)” ritenuta una vera e propria opera d’arte che racchiude l’intera esperienza di vita di Velazquez. A questa si aggiungono i numerosi ritratti di bambini del re e quella dell’infanta Margherita.