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Se siete stanchi di pesare ogni grammo di pasta forse questa dieta fa al caso vostro! La dieta della mano insegna a misurare la giusta porzione di cibo da consumare, differente da persona a persona in base alla grandezza del proprio palmo, di un pugno o alla lunghezza delle dita. Non avrete più bisogno di una bilancia ma allo stesso tempo riuscirete a limitare le porzioni che portate in tavola in maniera bilanciata.
Dieta della mano: come tornare in linea senza bilancia
Quando si decide di iniziare una dieta è importante non solo capire cosa mangiare e cosa no, ma anche la quantità. Esagerare con le porzioni può infatti rendere più difficile il dimagrimento e addirittura favorire l’aumento di peso. La dieta della mano propone un metodo semplice per dosare sempre al meglio gli alimenti che assumiamo in base alla nostra corporatura, senza dover tenere costantemente la bilancia a tavola.
Se siete in cerca di un regime alimentare che vi liberi dalla schiavitù di pesare gli alimenti, l’avete trovato. Un palmo di petto di pollo, due pugni di riso, due dita di formaggio: le mani sono un’unità di misura che abbiamo sempre a disposizione, dentro e fuori casa, ed essendo proporzionate al nostro fisico, rispecchiano il nostro fabbisogno alimentare. Sarà quindi molto più semplice calcolare la quantità di cibo necessaria al nostro fabbisogno quotidiano, proprio usando le nostre mani, in maniera equilibrata e senza dover rispettare pesi standard di diete preconfezionate, e forse non completamente adatte a noi.
Dieta della mano: come si fa?
C’è una sola regola da seguire in questa dieta, ed è proprio questo che la rende così facile e intuitiva da seguire e rispettare. L’unica regola da seguire è quella di limitare gli alimenti all’unità di misura della mano. In base a calorie e valori nutrizionali, ogni cibo va ricondotto ad una quantità ben precisa.
Ecco un esempio di come calcolare le giuste porzioni dei diversi alimenti usando palmi, dita e unghie.
- Pasta, riso e altri carboidrati crudi. La porzione non dovrebbe superare la grandezza di un pugno chiuso. Anche per le patate non bisogna superare la dose di un pugno.
- Pane. La fettina deve avere lo spessore della punta di un dito.
- Carne. La porzione non dovrebbe essere più grande del palmo della mano (le dita quindi sono escluse). La dietista suggerisce di mangiare una porzione di proteine ad ogni pasto in modo da distribuirle nel corso della giornata. Ricorda inoltre di non superare mai la dose di 500 grammi di carne rossa a settimana e di utilizzare altre proteine come pesce, fagioli e legumi.
- Pesce. La porzione di pesce può avere la dimensione di una mano appiattita, dita comprese. La nutrizionista consiglia in particolare il merluzzo in quanto è una specie molto povera di grassi e calorie e più in generale i pesci bianchi che nonostante abbiano basse quantità di Omega 3 sono però ricchi in selenio.
- Pesce grasso. Nel caso si consumino pesci grassi come ad esempio il salmone bisogna limitarsi al palmo di una mano e si consiglia questa tipologia solo una volta a settimana per assicurarsi la giusta dose di Omega 3.
- Formaggio. La porzione corretta è meno di due dita.
- Burro. Per regolarsi in questo caso bisogna prendere in considerazione le dimensioni di un polpastrello.
- Verdure. A seconda della tipologia, la dose di verdure ad ogni pasto dovrebbe essere il corrispondente di due mani unite (nel caso ad esempio di spinaci crudi o insalata) o di un pugno chiuso (ad esempio se si tratta di broccoli).
- Frutti di bosco e fragole. La giusta dose di questi piccoli frutti è quella che si può contenere in due mani a coppa. Una porzione di frutta normale equivale invece a un pugno.
- Frutta secca. Se si vuole sgranocchiare noci o altra frutta secca non bisogna superare il contenuto di un palmo della propria mano. Si tratta di un’ottima soluzione saziante ricca di grassi sani per il cuore.
- Cioccolato. Una porzione di cioccolato può essere quella corrispondente al dito indice esteso.
- Gelato. Un pugno chiuso di gelato è quanto possiamo concederci in un momento di golosità.
- Torta. Una fetta di torta deve essere davvero “slim”, corrisponde infatti solo alla larghezza e lunghezza di due dita.