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Mangiare in modo sano, che sia per salute oppure per raggiungere i risultati estetici desiderati, è un primo passo per vivere meglio e in generale sentirsi bene nel proprio corpo.
Gli schemi alimentari precisi spesso imposti dalle diete possono sicuramente restituirci una disciplina adeguata per prenderci cura di noi stessi. È il caso particolare della dieta OMAD. Ma come funziona? Scopriamolo insieme in questo articolo.
OMAD deriva da un acronimo inglese che sta per “One Meal A Day”, tradotto in italiano con “un pasto al giorno”. Come funziona questa particolare dieta quindi, è facilmente intuibile già a partire dal nome, ma occorre un approfondimento per capire quanto sia effettivamente efficace per risultati a lungo termine e quali possano essere i suoi effetti sulla salute, che siano positivi o negativi.
La dieta Omad consiste quindi in un digiuno ad intermittenza, da seguire con uno schema nutrizionale preciso, o meglio, uno a scelta tra tre in base alle esigenze personali.
Lo schema “16/8”, deve essere effettuato due volte alla settimana e prevede di non consumare nessun alimento per 16 ore consecutive e invece mangiare nell’arco delle 8 ore restanti. Lo schema “Eat stop eat” invece prevede di digiunare per tutta la giornata, ovvero 24 ore.
Lo schema “5:2” infine è una dieta veloce, in quanto consiste nel consumare 600 Kcal nell’arco di due giorni in una settimana.
Come ogni dieta, se eseguita in modo corretto, la dieta Omad può apportare diversi benefici. Uno su tutti ovviamente, la riduzione delle calorie. È infatti impossibile sforare un determinato numero di queste se si riducono le ore in cui mangiare.
La dieta Omad può aiutare anche a tenere sotto controllo i livelli della glicemia nel sangue. Questo perché, mangiando una sola volta al giorno, si avrà solo un picco glicemico e anche in un lasso di tempo ridotto. Il digiuno ad intermittenza inoltre, attiva il meccanismo di autofagia del nostro organismo che sarà spinto a nutrirsi delle proprie cellule danneggiate.
Per capire se questa possa essere la dieta adatta a noi occorre guardare anche il classico rovescio della medaglia.
Per esempio, bisogna conciliare dieta ed attività fisica in modo da poterle praticare a giorni alterni, perché il digiuno ovviamente non permette di avere le energie necessarie per permettere al nostro fisico di resistere sotto sforzo. Un altro fattore a cui bisogna prestare attenzione è l’eccessiva restrizione calorica, soprattutto se si è, o si è stati soggetti a disturbi alimentari. Il fatto di seguire uno schema ben preciso, assumendo poche calorie, potrebbe infatti accentuare il rischio di riattivare quei pericolosi meccanismi che portano a soffrire di anoressia o bulimia.
In ogni caso, prima di iniziare la dieta Omad è consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia che, già a conoscenza della condizione fisica del paziente, saprà indirizzare al meglio sul modo migliore per intraprendere un eventuale percorso con questo particolare metodo di alimentazione.