Dieta senza carboidrati: rischi e benefici

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Ormai è molto famosa la dieta senza carboidrati, anche se molti non sanno che può essere anche dannosa per la salute.

Partiamo, intanto, dal definire i carboidrati, nella loro accezione di complessi e semplici.

Quali sono i carboidrati

I carboidrati sono un alimento essenziale per ogni regime alimentare che si rispetti. Sono, infatti, quelli che più riescono a darci energia da consumare durante l’arco della giornata. Ultimamente sono molto demonizzati, in quanto è idea comune che il pane e la pasta, ad esempio, facciano ingrassare.

Ciò, però, non è affatto vero. Non è il carboidrato stesso a far ingrassare una persona, quanto le quantità che vengono introdotte nel nostro organismo.

Ne deriva, quindi, che una quantità anomala può far aumentare il nostro peso. Esistono molte diete che promettono “miracoli”, eliminando così del tutto i carboidrati. Queste sono, ad esempio, la chetogenica, la low carb o la dieta metabolica. Purtroppo, questi regimi alimentari sono molto pericolosi. In realtà, in giusta quantità, i carboidrati aiutano anche a dimagrire! Questo perché migliorano l’assetto ormonale, permettendo così agli ormoni tiroidei di rimanere attivi.

I carboidrati si dividono in monosaccaridi (glucosio, fruttosio, galattosio), disaccaridi (saccarosio, lattosio, maltosio), polisaccaridi (glicogeno, cellulosa e amido). La differenza la fanno le molecole di zucchero presenti.

Carboidrati complessi

Esistono, come abbiamo già detto, due tipi di carboidrati: quelli complessi e quelli semplici. I primi sono quelli che derivano dai cereali direttamente, come il pane, la pizza e la pasta. Vi rientrano anche i tuberi, come la manioca o le patate.

I biscotti e gli altri prodotti da forno sono annoverati tra i complessi, poiché contengono amido, anche se hanno aggiunti anche alcuni zuccheri semplici. I glucidi complessi non danno immediatamente energia, in quando devono essere “scissi” dal nostro organismo in zuccheri semplici.

Carboidrati semplici

I carboidrati semplici sono quelli che apportano all’organismo energia immediata. Sono quelli che sono formati dai disaccaridi (due molecole di zucchero). Ne fanno parte il comune zucchero da cucina, lo sciroppo di glucosio e il fruttosio, la frutta e la verdura.

Considerato carboidrato semplice è anche il latte, in quanto contiene lattosio, che è di fatto uno zucchero. I nutrizionisti consigliano di non superare il 5-10% al giorno di questi zuccheri, onde evitare problemi come glicemia alta e diabete.

A seconda del loro indice glicemico, i glucidi vengono annoverati in due categorie: quelli più “dannosi” e meno. Esistono, infatti, alimenti a basso indice glicemico, a medio e alto indice. Tra i primi ricordiamo, ad esempio, il latte di soia, il tofu, le noci o le nocciole, le zucchine.

Nei medi la segale, il fatto, il succo d’arancia, grano saraceno e kamut. Tra quelli che, invece, hanno un alto indice glicemico ricordiamo le patate, le carote, lo sciroppo di glucosio, lo zucchero, le fette biscottate, il pane bianco e molto altro ancora.