Dietro i candelabri trailer trama Steven Soderbergh

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La storia del pianista più kitsch di tutti i tempi (insieme a Elton John)

Presentato in concorso alla scorsa edizione del Festival del cinema di Cannes, dove era in concorso nella sezione principale “nonostante” fosse un prodotto destinato alla trasmissione televisiva, Dietro i candelabri dovrebbe essere l’ultima opera di Steven Soderbergh – una decisione già presa più volte, in realtà, e poi puntualmente smentita.

La pellicola racconta la storia segreta di Liberace (all’anagrafe Władziu Valentino Liberace), pianista di grande successo, personaggio televisivo conosciutissimo in America tra gli anni ’50 e ’70, esecutore pop di pagine canoniche e molto amate del repertorio romantico della musica classica.  

Negli Stati Uniti il film è stato prodotto e mandato in onda da HBO, canale tv via cavo, perché, come racconta lo stesso regista: “Nessuno l’avrebbe fatto, tutti dissero che era troppo gay.

E questo è successo dopo I segreti di Brokeback Mountain tra l’altro, che non è così divertente come questo film. Ero sbalordito, non aveva senso per nessuno di noi.”

Questo perché, come intuiva chiunque osservasse con un minimo di attenzione le magniloquenti, kitsch, barocche, pomposissime e variopinte esibizioni di quello che è stato definito il più grande showman di tutti, Liberace era gay.

E tra i vari interessanti lati eccentrici della sua vita c’è proprio il costante diniego del suo orientamento sessuale, persino quando stampa e media in generale parlavano della cosa come di un dato di fatto ormai appurato.

Il film, che è tratto dal romanzo Dietro i candelabri. La scandalosa vita di Valentino Liberace, il più grande showman di tutti i tempi, scritto da Scott Thorson e Alex Thorleifson, racconta proprio un momento simbolico della sua carriera, l’incontro con Thorson, il giovanissimo autista che poi divenne il suo amante segreto.

Un rapporto che non solo dovette affrontare le luci dello spettacolo, ma anche e sopratutto la differente condizione sociale dei due e il tentativo di Liberace di plasmare il compagno a suo immagine e somiglianza, quasi come in una sorta di fusione di personalità.

Applauditissimi a Cannes i protagonisti Michael Douglas e Matt Damon, che per un soffio non hann portato a casa la palma d’oro per la migliore interpretazione, supportati da un cast di cui fanno parte attori come Dan Aykroyd, Scott Bakula e Rob Lowe.

Eccessivo, glamour e patinato, il film nonostante abbia alcune sfumature da commedia non è affatto una parodia di Liberace, come Soderbergh tiene a sottolineare, ma un omaggio a un grande intrattenitore che aveva reso il palcoscenico la propria casa: “È importante che le persone capiscano che Liberace non era uno stupido.

Era un musicista molto abile e di gran talento. Un vero showman, di rara capacità. Ed è davvero importante che il pubblico riconosca questo poiché, in caso contrario, risulterebbe un cartone animato. Ma lui era davvero incredibile.“