Argomenti trattati
Gli episodi di cyberbullismo stanno aumentando in maniera esponenziale.
Ad esserne più colpiti sono gli adolescenti. Capita che persino i genitori debbano intervenire per proteggere i propri figli. E’ questo il caso di una mamma che è intervenuta in difesa della figlia.
Natalie Weaver vive a Cornelius, nel North Carolina. E’ mamma di tre bambini, un maschio e due femmine. Sua figlia Sophia è affetta da una grave malattia neurologica chiamata sindrome di Rett.
La sua dolorosa battaglia contro il crudele mondo della rete è cominciata nel 2016.
In quell’anno Natalie si era prodigata per far approvare nel suo stato di origine, una proposta di legge riguardante Medicaid, il programma federale sanitario degli Stati Uniti d’America che provvede a fornire aiuti agli individui e alle famiglie con basso reddito salariale.
Allo scopo di supportare questa battaglia, la giovane mamma ha cominciato a condividere sempre più spesso fotografie della figlia. “Ma le persone ti cercano e vogliono ferirti – ha detto Weaver – Ci sono persone che fanno di tutto per assicurarsi di mostrare la loro crudeltà.
C’è gente che mi dice di uccidere mia figlia, per liberarla dalla sua miseria”.
In molti hanno giudicato fuori luogo la condivisione delle foto della bambina.
Una persona è arrivata persino al punto di condividere la foto di Sophia accompagnandola da un paragrafo in favore dell’aborto e citando l’account Twitter della mamma, inviandole un messaggio diretto.
“Ho fatto di tutto affinché quel messaggio venisse eliminato, ma purtroppo così non è stato.
Ad oggi è ancora in rete”, ha raccontato con molto dolore Natalie. Anzi, la donna ha raccontato che gli amministratori di Twitter le hanno persino inviato un messaggio che diceva che il post non violava le loro politiche, e dunque non necessitava di essere rimosso.
La sindrome di Rett è una grave malattia neurologica che causa un disordine cerebrale che ritarda l’apprendimento del linguaggio e della coordinazione motoria. Nella maggior parte dei casi colpisce soggetti di sesso femminile. E’ congenita ma non subito evidente.
Alla piccola Sophia è stata diagnosticata quando aveva un anno di vita. Questa patologia le ha causato delle deformità al viso, ai piedi, alle gambe e alle braccia.
La famiglia di Sophia si occupa di lei 24 ore al giorno, tutti i giorni.
“Ha subito 22 interventi chirurgici – ha detto la madre in un’intervista alla CNN – Ha un tubo per l’alimentazione. Una sacca per la colostomia. Soffre di crisi epilettiche e soffocamento a causa sia delle deformità che della sindrome di Rett”.
Anche se Sophia prova dolore e combatte ogni giorno, ride e sorride in ogni momento.
“Restiamo sempre stupiti della sua forza” hanno detto i genitori.