Chi possiede un’attività commerciale, o esercita la libera professione, in Italia è sottoposto ad un regime fiscale che gli impone di emettere fattura ogni volta che della merce viene movimentata, tanto in entrata che in uscita.
Infatti, su ogni singolo movimentato si deve applicare l’IVA, ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto, che può avere un importo percentuale di diverse entità.
In contabilità si distingue così tra la fattura clienti e la fattura fornitori. La differenza sostanziale è che la prima viene emessa nel momento in cui si eroga un servizio, o si vende una merce, da parte di chi opera lo scambio, a favore di chi lo riceve.
La seconda invece viene rilasciata nel momento in cui si riceve della merce, che deve essere pagata, per poter essere in seguito rivenduta.
In entrambe questi tipi di fatturazione è importante che siano sempre riportati i dati dei due soggetti coinvolti, con relativa partita IVA o codice fiscale, e gli importi al netto e al lordo dell’IVA stessa.