Chi era Dino Buzzati: curiosità sullo scrittore italiano

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Ci sono delle volte in cui il genio è palpabile.

Nel mondo della letteratura italiana Alberto Moravia, il genovese Eugenio Montale sono solo alcuni dei nomi che mi vengono in mente. E tra questi non può mancare quello di Dino Buzzati. Giornalista, scrittore di romanzi e di poesie, pittore e compositore, impossibile definire con un termine solo uno dei personaggi più rilevanti del secondo Novecento.

Chi era Dino Buzzati: curiosità sullo scrittore italiano

Dino Buzzati Traverso (San Pellegrino di Belluno, 16 ottobre 1906 Milano-28 gennaio 1972) è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano.

Fin da studente ha collaborato con il Corriere della Sera come reporter, redattore e inviato speciale.

Dopo i primi anni, e dopo la morte del padre, all’età di quattordici anni, Buzzati si iscrive al liceo classico Giuseppe Parini di Milano, dove conosce Arturo Brambilla; i due diventano amici e si sfidano in gare di scrittura.

L’approccio alla scrittura con il giornalismo

Nel 1928 entra come praticante per il Corriere della Sera a cui resterà fedele per oltre vent’anni. Tra il 1935 e il 1936 si occupa del supplemento mensile La Lettura. Nel 1949 inviato dal Corriere per seguire il Giro d’Italia, all’epoca l’evento sportivo più seguito della penisola. Intorno agli anni Sessanta viene mandato in diversi paesi all’estero e alla sua morte si crea la raccolta di articoli scritti in “Cronache terrestri”.

L’attività giornalistica di Buzzati verrà apprezzata soprattutto dopo la sua morte, con la pubblicazione di numerose antologie dedicate alle varie tipologie del suo giornalismo.

Dal giornalismo alla carriera letteraria

Nella sua vita da scrittore un tema costante è quello della fantasia e dell’immaginario. Il primo romanzo che scrive esce nel 1933 ed è intitolato Barnabo delle montagne, ma il successo arriva con “Il deserto dei tartari” nel 1940. I pensieri di Buzzati sembrano un fiume in piena e continua a scrivere un romanzo dopo l’altro ottenendo anche riconoscimenti importanti.

Nel 1958, infatti, vince il celebre Premio Strega con una raccolta di storie scritte in romanzi precedenti intitolato “Sessanta racconti”. Tra le sue opere memorabile la storia parzialmente autobiografica di “Un Amore” diventata poi trasposizione cinematografica.

Nel suo percorso però non si dedica solo alla scrittura in prosa ma anche ad altre forme scrivendo per esempio per il teatro dando vita a drammi e commedie senza ottenere però grandissimo successo. Interessante anche l’approccio al mondo della sceneggiatura che l’ha per altro messo i contatto con il grande regista Federico Fellini. L’estrema versatilità letteraria si vede quando l’autore si dedica anche alla composizione poetica.

Tra queste per esempi “Il capitano Pic e altre poesie”, “Scusi, da che parte per Piazza del Duomo?” e “Tre colpi alla porta”. Le ultime due saranno raccolte due anni dopo in “Due poemetti”.

Dalla scrittura alle altre forme d’arte

Buzzati dedica la sua intera vita seguendo passioni artistiche. Noto infatti il suo secondo lavoro come pittore in cui vengono costantemente ripresi gli scenari proposti nei suoi racconti. In una seconda fase della sua produzione pittorica si dedica invece alla tematica della sessualità e del delitto avvicinandosi alla pop art.

Merita considerazione anche un’ultima forma artistica manifestata da Buzzati nei suoi anni di vita: la musica operistica. Grazie anche all’aiuto di un direttore d’orchestra riesce a realizzare quattro libretti.