Dislessia: se ne sente parlare spesso, ma che cos’è e quali sono i suoi primi sintomi? Esistono dei test per diagnosticarla? Vediamo assieme come riconoscerla e quali terapie sono più adatte.
La dislessia non è una malattia. Fa parte del gruppo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento detti DSA. È un disturbo del neurosviluppo. Nello specifico riguarda il campo della lettura e si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo. Come tutti i DSA, anche la dislessia dipende dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte. Questa difficoltà non è affatto attribuibile a deficit di intelligenza o sensoriali e neppure a problemi psicologici.
Infatti i bambini o i ragazzi che di solito ne soffrono non hanno problemi cognitivi di comprensione. Bensì sono normalmente intelligenti, creativi e socievoli. Inoltre hanno spiccate doti in altri campi.
Purtroppo, attualmente poche persone conoscono o riconoscono il disturbo della dislessia. Questo porta tristemente ad un problema molto comune : I bambini o i ragazzi che ne soffrono, spesso vengono considerati dagli adulti, “svogliati e distratti”. Sono intelligenti ma vengono giudicati privi della voglia di applicarsi.
Un dislessico può scrivere e leggere come gli altri ma purtroppo per riuscirci deve fare uno sforzo intenso. Questo lo porta a stancarsi, distrarsi e a sentirsi costantemente in difficoltà. Così si arrende pensando di non potercela fare.
Avete un bambino e pensate che soffra di dislessia ? Vediamo assieme alcune indicazioni pratiche. Normalmente la prima diagnosi di disturbo di dislessia avviene dopo il secondo anno di scuola elementare, ma già verso i 4 o 5 anni d’età, possono presentarsi dei chiari sintomi per poterla individuare.
Alcuni dei primi segnali che possono allarmare appaiono già prima dell’alfabetizzazione, nella scuola pre-primaria.
Questi sono alcuni: non parla ancora dopo il primo anno d’età e pronuncia le parole mescolandone i suoni. Gli viene difficile imparare le lettere dell’alfabeto e ripeterle e ha difficoltà con le rime. Fa fatica ad allacciarsi le scarpe. Non riesce a costruire bene le frasi.
Se si interviene in tempo, con una analisi precoce della dislessia, maggiore sarà la possibilità di gestirla.
Si rende quindi necessario che venga fatta una osservazione già dalla scuola dell’infanzia. Quindi i maestri notando certe difficoltà, consiglieranno ai genitori di rivolgersi a uno specialista per poter sottoporre il bambino a dei test specifici mirati a evidenziare l’eventuale presenza del disturbo. Dopodiché gli specialisti procederanno con i percorsi terapeutici adatti.
Per la valutazione della dislessia vengono normalmente eseguiti una serie di test mirati. Tramite questi, il bambino viene sottoposto a diverse prove con lo scopo di valutare il suo modo di ragionare, la sua capacità di memorizzare le informazioni e il modo in cui presta attenzione.
Se si sospetta che un bambino o ragazzo abbia delle difficoltà di apprendimento, è necessario richiedere una valutazione presso degli specialisti esperti e tramite specifici test. Per avere una diagnosi sicura e per la visita ci si può rivolgere alla propria ASL di competenza. Si può chiedere una visita presso il servizio o unità di Neuropsichiatria infantile o Neuropsicologia. Eventualmente ci si potrebbe anche rivolgere a pagamento presso degli specialisti che svolgono privatamente la professione.
Consigliamo vivamente di contattare la sede dell’ADI ( Associazione Italiana Dislessia) per avere indicazioni dei centri dove viene offerta una visita gratuita. La stessa, può comunicare i centri privati autorizzati a fare i test.
Vi segnaliamo che sia la diagnosi che il test di valutazione sono di pertinenza esclusiva della struttura specializzata o di uno specialista. Perciò operatori, insegnanti, logopedisti o psicomotricisti possono fare solo alcune prove che poi andrebbero comunque confermate dallo specialista.
Molti si chiedono se esista una cura per la dislessia. Vogliamo fare luce e chiarire questo aspetto. Diciamo innanzitutto che non è per nulla corretto parlare di cura della dislessia, in quanto non è una malattia. Come già precedentemente detto, è un disturbo dell’apprendimento e una caratteristica di origine genetica. Anche se è vero che il bambino non riesce a leggere correttamente questo non significa affatto che abbia problemi intellettivi. Perciò diremo in modo corretto che il bambino o il ragazzo necessita non di cure per malattia ma di percorsi terapeutici studiati apposta per lui.
Ogni trattamento sarà personalizzato, perciò sarà lo specialista a predisporre quello più adatto. Egli terrà conto delle caratteristiche del bambino, delle manifestazioni del suo disturbo, nonché dei suoi punti di forza o abilità personali.
Gli specialisti effettueranno perciò un programma adeguato e volto a compensare e ridurre il disturbo della dislessia. La prima fase sarà quella di aiutare il bambino nel suo inserimento scolastico. Questo in modo che possa riuscire ad apprendere a dare il meglio delle proprie potenzialità nonché sviluppare i suoi talenti.
Viene prestata assistenza spesso anche da parte dei logopedisti, in quanto spesso i dislessici hanno difficoltà nel separare i fonemi delle parole. Al loro aiuto si associa quello di psicologi e neuropsichiatri.
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