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Trattandosi del secondo capitolo delle vicende rocambolesche del mago dell’universo Marvel (è infatti il sequel di Doctor Strange), Doctor Strange nel multiverso della follia è un corto circuito di scene fantasy e terrificanti nel miglior stile dark del regista Sam Raimi.
All’inizio del film, Stephen Strange fa terribili incubi popolati dal suo alter ego, il quale si trova in procinto di scappare con una ragazzina in uno scenario magico e surreale. Stephen, in particolare, si cimenta nel tentare di raggiungere un arcano libro bianco, ma un demone guasta le feste, cercando di impadronirsi della ragazza e sottrarle i suoi poteri transdimensionali, dandole frattanto la morte.
Al suo risveglio da questi sogni tremendi, Strange si reca a testa bassa al matrimonio della sua amata Christine con un altro uomo. Cerca invano di nascondere il proprio dolore, finché viene distratto e tolto dall’impoccio da un gigantesco mostro che insegue la stessa ragazzina del suo sogno. Strange e Wong fanno infine la conoscenza della giovane: si tratta di America Chavez e, di comune accordo, si propongono di proteggerla da un’insidiosa minaccia celata nel multiverso.
Strange cerca infine l’aiuto della potentissima Wanda, la Scarlet Witch. Sarà la scelta giusta? A voi l’esaltante onere di scoprirlo e venirne a capo vedendo il resto della pellicola.
Per la prima volta in un film Marvel il marchio del regista è del tutto inconfondibile. Ci sono infatti spiriti arcani, efferate uccisioni nonché streghe, super poteri e altre dimensioni paurose. Si tratta, in poche parole, di una summa di mitologia Marvel che farà la gioia degli spettatori con una passione marcata per i fumetti.
Bellissime le colonne sonore di Danny Elfman e di tutta rispettabilità il cast, formato da Benedict Cumberbatch nei panni del Dr. Stephen Strange, insieme a Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Xochitl Gomez, Michael Stuhlbarg e Rachel McAdams.
Il film è nelle sale cinematografiche italiane dal 4 maggio 2022, è distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures ed ha una durata di 126 minuti.
Il film è pieno zeppo di easter egg dell’autore americano, sopraggiunto alla fama per aver diretto i primi tre film di Spider-Man nel proprio cinema.
Sono moltissime le citazioni autoreferenziali e le suggestioni da altri film del regista. Tra le più eclatanti, troviamo il Darkhold, libro oscuro di magia nera, il quale non può che rimandare al Necronomicon della saga cult La casa. Ritroviamo anche l’“attore feticcio” del regista, Bruce Campbell, il quale torna in una cornice comica ed esilarante. Egli interpreta infatti un venditore di polpette di pizza a un angolo della strada, in uno dei multiversi in cui giungono Il mago Strange e America Chavez.
Per effetto di un incantesimo, si troverà a prendere a schiaffi in faccia sé stesso. Il tema della possessione, infine, suggerisce e ripropone certe atmosfere dell’inquietante Drag Me to Hell.
Nonostante questi clichè, l’autore si allontana spesso e volentieri dai canoni o dai binari prefissati, facendo la gioia di qualsiasi accanito cinefilo.