Dolore cronico femminile e CBD: il punto scientifico

Sono tante le persone che cercano soluzioni diverse dai classici farmaci antidolorifici per alleviare il dolore cronico.

Sono tante le persone che cercano soluzioni diverse dai classici farmaci antidolorifici per alleviare il dolore cronico. Ci sono dei casi, infatti, in cui il dolore cronico diventa farmacoresistente, ciò vuol dire che nemmeno i farmaci riescono a ridurne l’intensità.

Questo caso riguarda anche moltissime donne affette da dolore cronico, associato alla comparsa del ciclo mestruale (sindrome premestruale o mestruale) oppure a patologie ben più gravi come l’endometriosi o la vulvodinia.

Si definisce cronico quel tipo di dolore che si manifesta per molte ore della giornata, che si ripresenta in molti giorni successivi, per settimane e per mesi, fino ad essere presente nella vita di una donna da molti anni.

E poiché il dolore cronico è stato riconosciuto come una vera e propria malattia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa della quale le persone dormono male, sono stressate e in ansia, è necessario individuare tutte le soluzioni possibili per trattarlo. Fra queste, si sta dimostrando molto efficace il trattamento con la cannabis.

La comunità scientifica ritiene che alleviare il dolore cronico con il CBD sia possibile per via di un aspetto che li accomuna. Quando si manifesta il dolore, infatti, entra in gioco il sistema endocannabinoide, che è appunto quello responsabile della sensazione del dolore, tra le altre sue funzioni. Il CBD riesce ad agire sul sistema endocannabinoide, e dunque l’utilizzo della cannabis light può risultare davvero fondamentale nel controllo del dolore.

Cannabis e dolore cronico

La cannabis è ormai scientificamente nota per le proprietà terapeutiche. In più, a differenza dei farmaci analgesici comunemente prescritti dai medici che possono dare dipendenza e tolleranza, il CBD sembrerebbe essere privo di effetti collaterali. In alcuni casi, il cannabinoide viene associato alla terapia analgesica farmacologica, per apportare dei benefici maggiori oltre quelli del classico trattamento e aiutare a ridurre il dolore.

Ma come è possibile ridurre il dolore cronico e migliorare il benessere generale grazie al CBD? Come il CBD e i suoi derivati riescono ad essere efficaci anche sul dolore cronico femminile?

La risposta a queste domande è più semplice di quanto si possa pensare. Dalla cannabis derivano delle sostanze che producono una riduzione del dolore, andando ad agire sulla causa e non sull’effetto. In pratica, il CBD riesce ad intercettare i segnali del dolore (che partono dal cervello e dal midollo spinale) e a ridurre l’infiammazione ancor prima che questa si manifesti con il sintomo doloroso.

Tra le varie patologie per cui è possibile utilizzare la cannabis come alternativa naturale ai farmaci, ci sono quelle in cui sia necessario alleviare il dolore, come le malattie oncologiche, ad esempio, ma anche i disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale.

Inoltre, le persone che vengono sottoposte alla chemioterapia, alla radioterapia o ad alcune terapie per l’HIV, possono andare incontro a degli effetti avversi. In questi casi, la prescrizione della cannabis risulta essere un buon aiuto, insieme ai casi di malattie reumatiche (artriti, osteoartrosi, fibromialgia) o neuropatie.

Gli studi su CBD e dolore

Da quando il cannabidiolo CBD è sotto i riflettori per via delle sue proprietà benefiche, sono tanti gli studi che si sono occupati di valutare – e confermare – la sua efficacia nella gestione del dolore. Fra questi, uno studio italiano condotto dal Centro di terapia del dolore di Reggio Calabria, ha evidenziato che circa il 25-30% della popolazione italiana è affetta da dolore cronico. Le cause sono varie, dalle cefalee alle patologie del sistema nervoso, dalle artrosi ai dolori mestruali.

Di questa grande percentuale, una grossa fetta di persone non trova sollievo dai comuni farmaci analgesici, perché il dolore resiste agli effetti dei farmaci. Pertanto, i trattamenti a base di CBD e derivati della cannabis hanno acceso l’interesse della comunità scientifica.

Lo studio si è occupato di somministrare il CBD ad un campione di pazienti con dolore cronico e neuropatico, tenendolo sotto osservazione per un certo periodo di tempo, ed è riuscito a dimostrare che, alla maggior parte di questi, il cannabidiolo ha fatto diminuire del 30% l’intensità del dolore. Mentre è aumentata, invece, la quantità e la qualità del sonno, visto che le persone riuscivano a dormire meglio e di più.

Chiaramente, gli studi sul CBD associato al dolore cronico non finiranno qui, visto l’enorme impatto del cannabidiolo sulla salute e sul benessere delle persone. Più si indaga e più si scopre, migliore sarà la qualità della vita in generale.

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