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Domenico Modugno è stato e continua ad essere il più grande cantautore della musica italiana.
Grazie allo storico brano “Nel blu dipinto di blu”, rinominato dal popolo Volare, la canzone italiana è diventata famosa in tutto il mondo. Non è un caso se ancora oggi, questa canzone è uno dei simboli della nostra Italia come inno alla vita e alla gioia.
Classe 1928, Domenico Modugno è nato il 9 gennaio a Polignano a Mare. Da sempre uno “spirito libero”, da bambino era talmente vivace da essere soprannominato Attila.
La sua infanzia è trascorsa in Puglia, in una famiglia comune, con il padre comandante dei vigli urbani e la madre casalinga. Prima di arrivare alla consacrazione della fama, Domenico si è messo alla prova in svariati lavori – dal barista al gommista – mettendo in qualsiasi mansione tutta la sua grinta e la sua caparbietà.
La sua carriera ha avuto inizio nel mondo della recitazione. Da giovane si è trasferito a Roma e ha partecipato al concorso per attori al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Dopo aver vinto una borsa di studio come miglior allievo nella sezione recitazione, ha iniziato a prendere parte a diversi film fino ad arrivare a presenziare in ben 40 pellicole.
La passione per la musica, però, era insita nel suo DNA. Per questo, parallelamente agli studi di recitazione, di sera si esibiva al Circolo degli Artisti di Via Margutta. Man mano che la sua professione di attore prendeva piede iniziavano anche le prime composizioni musicali.
I primi dischi furono in dialetto, molto amato dal cantante. Il passaggio alla lingua italiana fu sostenuto dalle case discografiche: il desiderio era che il talento di Modugno venisse compreso da una platea molto più ampia e meno provinciale.
Nel corso della sua carriera, Domenico ha avuto modo di lavorare accanto a nomi sacri della storia musicale, teatrale e cinematografica come: Eduardo De Filippo, Franca Gandolfi (che diventerà sua moglie), Frank Sinatra, Walter Chiari, Johnny Dorelli e Riccardo Pazzaglia.
L’apice del suo successo arriva con la vittoria a Sanremo nel 1958. Volare – così viene ribattezzato il titolo originale della canzone vincitrice – diventa la canzone più famosa di tutti i tempi. Viene tradotta in diverse lingue e reinterpretata da migliaia di artisti. Dopo Sanremo, la stessa canzone arriva terza all’Eurovision Song Contest e vince ben tre Grammy. Parte l’inarrestabile successo negli Stati Uniti tanto che la sua popolarità gli fa ottenere le chiavi di Washington e la stella di sceriffo di Atlantic City.
Da questo momento in poi, la sua carriera è stata un continuo crescendo: altre vittorie al Festival di Sanremo (è arrivato primo in ben 4 edizioni), brani intramontabili che ancora oggi vengono mandati in radio o ripresi dai cantanti moderni (“L’uomo in frack”, “Notte di luna calante”,”Addio…, Addio…”, “Piove”, “La lontananza”, “Meraviglioso” e così via fino ad arrivare a 230 incisioni), poesie e partecipazioni ad eventi culturali degni di nota.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo lo ricorda come una persona solare, forte, carica di energia. Negli anni Cinquanta, ha incontrato Franca Gandolfi, sposata nel 1955. Dal loro grande amore sono nati tre figli: Marco, Massimo e Marcello.
Nel 2014, molti anni dopo la morte del cantautore, il nome di Modugno torna a galla per un quarto figlio fino a quel momento tenuto segreto, ovvero l’attore Fabio Camilli.
Quest’ultimo è nato dalla relazione tra Domenico e la coreografa Maurizia Calì. L’uomo ha iniziato una causa legale contro la vedova e i tre figli per la sua parte di eredità, ottenendo la vittoria da parte della Cassazione.
Gli ultimissimi anni della sua vita, dopo aver cavalcato l’onda del successo durata praticamente una vita, Modugno li ha trascorsi dedicandosi ai figli e alla politica, indossando anche i panni di consigliere comunale di Agrigento.
Nell’agosto del 1994 viene stroncato da un infarto nella sua casa di Lampedusa.
Oggi, a Polignano a Mare si può ammirare la bellissima statua realizzata in suo onore. Domenico Modugno è rappresentato a braccia aperte mentre continua ancora a “Volare”.