“Donne, non depilatevi”: la strana pubblicità di una marca di rasoi

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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La depilazione è una scelta, non può essere un obbligo: è quello che ha scelto di comunicare Billie, una noto brand di rasoi e prodotti per la depilazione femminile.

Sempre attento a lanciare messaggi di body positivity e auto accettazione di sé, il brand ha inaugurato l’estate 2019 con uno slogan che sembra essere uscito da un manuale di psicologia inversa: “Donne, non depilatevi!”

Donne non depilate: lo spot di Billie

La grande contraddizione delle classiche pubblicità per prodotti finalizzati alla depilazione è che, nella maggior parte dei casi, i prodotti in questione (che siano lamette, cerette o creme depilatorie) in video vengono utilizzati esclusivamente su gambe già perfettamente depilate.

Il tabù dei peli femminili è talmente alto, quindi, che non si possono mostrare in video donne non depilate, nemmeno se costituiscono il target specifico di una certa linea di prodotti.

Proprio contro questo tabù ha deciso di combattere la sua guerra Billie, un’azienda da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne e contro gli stereotipi di genere che risultano dannosi per l’autodeterminazione femminile.

Dopo aver allineato il prezzo dei rasoi femminili a quelli dei rasoi maschili, combattendo la cosiddetta pink tax, Billie si spinge oltre, rischiando addirittura di boicottare le proprie stesse vendite: nell’ultima campagna pubblicitaria compaiono in bella vista peli pubici e ascellari, nonché ragazze di ogni colore, forma e dimensione che li mostrano con arroganza.

La reazione delle clienti

Come si poteva prevedere, lo spot ha avuto un enorme successo e i profili social dell’azienda sono stati presi d’assalto da commenti entusiastici di donne che si sentono finalmente accettate per quello che sono, peli superflui compresi.

A quanto pare, quindi, questo strano meccanismo pubblicitario, che si potrebbe definire avveniristico, si fonda su un’apparente psicologia inversa (dire a qualcuno di non fare una cosa è il modo migliore per farglielo fare, come accadde a Eva e alla sua mela), che in realtà è riuscita a ribaltare completamente il pregiudizio secondo cui un corpo femminile è bello solo quando è glabro.

Le donne, evidentemente, non aspettavano altro.

Donne non depilate alla conquista del mondo

Bisogna aspettarsi quindi una vera e propria invasione di ascelle pelose sulle spiagge, sui bus e nelle foto di Instagram? Forse sì, con tutti i pro e i contro che questo comporterà.

Quel che è certo è che le donne che sceglieranno di depilare il proprio corpo, liberandosi dai cosiddetti peli superflui, non cambieranno idea guardando le immagini pubblicitarie di Billie.

Al contrario, forse continueranno a farlo con ancora più accanimento, ma probabilmente sceglieranno di acquistare prodotti di un’azienda che fornisce loro il diritto di scegliere e che, con una parte dei loro soldi, sostiene progetti a favore di donne svantaggiate che in tutto il mondo combattono costantemente battaglie ben più rischiose come quella contro i peli superflui: attualmente l’azienda sta sostenendo il progetto “Every Mother Counts“, che aiuta le madri di tutto il mondo a partorire in sicurezza.