Donne più tristi degli uomini: la felicità arriva a 85 anni

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

Condividi

Donne più tristi degli uomini per tutta la vita? Sì, a grandi linee.

E’ il risultato di una ricerca svolta sui dati raccolti in oltre 50 paesi del mondo. Più responsabilità e più difficoltà nel realizzarsi soprattutto a livello economico e lavorativo sono i motivi fondamentali della costante insoddisfazione femminile.

La felicità arriverebbe in tardissima età, cioè a partire dalla pensione e dal momento in cui cresciuti i figli e morto il marito, le donne possono dedicarsi soltanto a se stesse e alla soddisfazione delle proprie necessità.

Una visione cinica? No, si tratta di una serie di dati scientificamente raccolti e analizzati, che restituiscono una fotografia avvilente della condizione femminile nel mondo attuale.

L’infelicità delle donne

Secondo il Servizio Sanitario Nazionale Britannico, che ha condotto la ricerca, poco meno delle donne tra i 16 e i 24 anni soffre di problemi psicologici o psichiatrici. Sono i classici problemi dell’adolescenza? Non esattamente, dal momento che la percentuale di coetanei maschi che segnalano le stesse problematiche è molto inferiore.

L’infelicità delle donne sembra quindi congenita, destinata a crescere e a maturare con loro: tra i 45 e i 54 anni, nel pieno della vita adulta e con il progressivo aumentare delle responsabilità, lo stato mentale delle donne continua inevitabilmente a peggiorare. E quello degli uomini?

Lo stato di soddisfazione generale degli uomini è molto più alto a parità di età: gli uomini infatti sono caricati di un peso minore a livello sociale, dal momento che la realizzazione professionale ed economica è fondamentalmente l’unica cosa che ci si aspetta da loro.

La cura dei figli, la gestione dell’economia domestica ricadono inevitabilmente nelle responsabilità della donna, alla quale viene anche richiesto un equilibrio emotivo costante e la ricerca di soddisfazioni lavorative al di fuori dell’ambito prettamente domestico.

Inutile dire che nella società occidentale, nonostante i passi da gigante compiuti negli ultimi decenni, le donne incontrano ancora molti più ostacoli di quelli posti sulla via della realizzazione percorsa dagli uomini.

Trattamento salariale peggiore rispetto a quello dei colleghi maschi, discriminazione nel caso si vogliano fare figli (molte volte una donna in età fertile si vede rifiutare un posto di lavoro per cui ha tutti i requisiti a causa del fatto che potrebbe andare velocemente in maternità): sono questi fattori importantissimi nella determinazione della felicità personale di una donna.

Donne più tristi degli uomini fino alla pensione

Dagli 85 anni in poi, sempre secondo lo studio britannico, le donne vedrebbero enormemente alleggerita la pressione delle loro responsabilità sociali e familiari e, quindi, si dedicano con più successo alla propria soddisfazione personale. Paradossalmente anche la salute migliora poiché gli acciacchi dell’età sono sempre meno acuiti dallo stress.

Paesi in cui le donne sono più felici

A quanto è emerso dalla ricerca, il paese europeo in cui le donne vivono più felici è la Danimarca.

Si tratta di un paese democratico, socialmente stabile ed economicamente forte, in cui le donne riescono con maggiore facilità a mediare tra i propri doveri sociali e la propria felicità personale.

L’Italia si pone molto più in basso, ovviamente dopo gli Stati Uniti e immediatamente alle spalle della Gran Bretagna e della Francia.