Con colpevole ritardo pubblico un post sull'articolo del Corriere (segnalato nei commenti da Claire, che ringrazio…
mi era sfuggito) che riguarda la presunta presa di posizione di House contro la sanità statunitense e contro Bush.
Il colpevole ritardo è giustificato: il 5 novembre non ho avuto tempo di scriverlo, il 6 è morto Biagi – e pur dovendo tacere ho scritto -, ma soprattutto Tvblog ne aveva parlato poco dopo la segnalazione di Claire e non volevo fare il copione (anche perchè mi trovo d'accordo con Notuno).
Cominciamo dal principio.
Claire mi segnala l'articolo del Corriere firmato da Alessandra Farkas, corrispondente da New York, giornalista che, immagino, sta seguendo Dr.House.
Invece no, la Farkas, come Mentana, ha forse visto solo di sfuggita qualche puntata. Una sera, mentre preparava da mangiare, tra un colpo di coltello al pomodoro e una alla barbabietola, ha sentito una frase pronunciata da House che le ha fatto accendere una lampadina:
Il successo di House in Italia + la frase che ho sentito + Michael Moore + le polemiche sulla sanità + Bush + 'na settantina di righe = un pezzo per il Corriere.
Ha pulito il coltello, si è lavata le mani, le ha asciugate e via con il Macbook pro. Titolo dell'articolo (anche se lo avranno scelto in redazione, ma poco conta): "Dottor House contro Bush: sanità per tutti". Ecco un fenomenale stralcio di quel pezzo.
La Farkas descrive la scena a cui ha appena assistito:
Nel quinto episodio della quarta serie, non ancora trasmesso in Italia, intitolato «Mirror, Mirror» (cioè «Specchio, specchio»), il protagonista (interpretato dall'attore inglese Hugh Laurie) chiede a una folla di pazienti radunati nell'atrio della clinica: «Chi di voi non ha un'assicurazione sanitaria?».
Quando la maggior parte degli interpellati alza la mano, il burbero medico risponde: «Michael Moore aveva ragione». Poi ordina «stanze private e costosi esami diagnostici per tutti questi pazienti» e dopo aver alzato il pugno sinistro (nel destro ha il bastone) esclama: «Fight the power», combatti il potere. Non è la prima volta che un programma tv cita il documentario «Sicko», l'appassionato j'accuse di Moore contro il sistema sanitario americano, attualmente al centro di un'indagine federale per le scene ambientate a Cuba, in barba all'embargo.
Eppure nessuno, prima del Dr. House, aveva avuto il coraggio di sposare le sue tesi provocatorie in prime time. E anzi, dal New Yorker alla Abc, i media americani sono stati piuttosto inclementi con «Sicko ».
Strepitoso pezzo, partorito da qualcuno che non ha mai visto House.
In realtà era andata in onda la semplice routine Housiana, incomprensibile a chi non segue la serie. La più classica delle risposte di House alla dottoressa Cuddy – quel suo modo per metterla alle strette quando gli propone di fare "il nostro medico di base" – è stata trasformata in un attacco al potere.
Non solo, nella scena che vedete qui sotto, che ha sconvolto la Farkas, House piuttosto prende per il culo Moore. Quel pungo alzato, in stile House, ne è la prova. Il suo disinteresse nei confronti "dell'argomento sanità", invece, la riprova.
Non c'è niente da fare, aspettatevi tanti altri articoli come questo. House qui in Italia è da cavalcare, soprattutto dopo il passaggio a Canale 5. Lo ha già fatto in maniera pessima Matrix, parlando per un'ora e mezzo a vanvera grazie ad ospiti inconsistenti e ad un presentatore, solitamente preparato, che non aveva la minima idea di cosa fosse realmente House.
Aveva solo l'obbligo della marchetta alla Mediaset.