Ormai ci siamo, Dr. House sta per cominciare. Il 5 settembre si riparte. Pochi giorni fa vi parlavamo delle scene hot all'interno della terza stagione mostrando anche i video. Oggi invece proponiamo un'intervista di Repubblica ad Huge Laurie, ovvero Dr. House.
Le piacerebbe che House fosse meno ruvido, magari che avesse un rapporto amoroso, come la fine della seconda stagione lasciava immaginare?
"In un certo senso sì, in fondo sono un uomo anch'io. Ma lo show è fondato sulla sua instabilità emotiva, sul senso autodistruttivo, sulla sua insoddisfazione. Se si trovasse in uno stato di appagamento coniugale, o se la ferita guarisse, non credo che lo show avrebbe un futuro".
House sembra un medico odioso, eppure il pubblico lo adora. Secondo lei questo potrebbe dare una chiave di lettura dello stato della società in cui viviamo?
"Io ho una mia teoria. Quando ho letto il copione per la prima volta mi è piaciuta moltissimo l'indipendenza di House, è liberatorio vedere qualcuno che se ne frega di quello che pensa il mondo. Non cerca l'applauso, ma nemmeno le critiche. È libero di andare per la sua strada, e credo che questa sia una cosa che in un certo senso tutti invidiamo. Certo non è un atteggiamento pratico: a volte è meglio mordersi la lingua e non dire quello che si pensa veramente. Se vivessimo una vita di pura verità ci trasformeremmo in psicopatici e la società non potrebbe esistere. L'autocontrollo è necessario. Ciò detto, uno come House va bene in televisione. Se lo incontrassimo nella vita reale probabilmente verrebbe preso a pugni o messo in galera".
Come vede crescere questo personaggio?
"Non so prevedere il futuro dello show, dipenderà molto dall'abilità degli sceneggiatori: un personaggio tanto instabile e autodistruttivo o guarisce o si suicida. Nemmeno un suicida può stare sul davanzale della finestra per sempre, a un certo punto o salta o fa un passo in dietro. Perfino il pubblico comincerebbe a urlare, salta, salta! Fino ad ora sono felice dei copioni, non capita spesso di interpretare un personaggio così 'diverso', intelligente ma allo stesso tempo infantile, come un bambino di otto anni".
E lei com'è? Cosa la fa arrabbiare o la rende felice?
"L'elenco delle cose che mi irritano è lungo 500 pagine. Facile dire cosa mi rende felice: musica, cibo e motociclette. Oltre alla mia famiglia, ovviamente. Ma la musica c'è sempre: io e i miei figli abbiamo una band e suoniamo insieme".
Cosa la irrita?
"La maleducazione. Paradossale, visto il personaggio che interpreto, terribilmente rude, soprattutto quando è sotto stress. Ma House non è crudele senza motivo: penso che la sua durezza sia sempre al servizio di un obiettivo. E poi c'è il traffico, e i notiziari televisivi".
Com'è organizzata la vita in famiglia fra Los Angeles e Londra?
"Facciamo tutti su e giù in entrambe le direzioni, io, mia moglie e i miei tre figli. I due più grandi sono adolescenti, sarebbe stato più facile anni fa, quando erano piccoli, sarebbero potuti andare a scuola qui. Ma ora hanno la loro vita, le ragazze, gli amici, non hanno nessuna voglia di trapiantarsi. Insomma, alla fine passiamo un sacco di tempo in aereo. Finiremo per considerarli la nostra vera casa".