Quella dei Gloden Globe 2022 è stata definita come la kermesse più snobbata di sempre, cosa che fortunatamente non è successa ai film che ne hanno preso parte. Tra questi “Drive my car”, pellicola giapponese che ha vinto nella categoria di miglior film straniero. Ecco di cosa parla la trama e qualche curiosità sulle sue origini e il regista.
La trama di Drive my car
Il film è un adattamento cinematografico del racconto omonimo scritto dal celebre autore Haruki Murakami, contenuto nella sua raccolta “Uomini senza donne”. La trama di “Drive my car” gira attorno a Yûsuke Kafusu, attore e regista teatrale, che sta affrontando il lutto per la perdita della moglie, una drammaturga molto apprezzata nell’ambiente. L’uomo accetta di mettere in scena “Zio Vanja”, un dramma teatrale russo, ad un festival di Hiroshima e proprio lì conosce Misaki, la giovane donna che gli fa da autista.
I due passano molto tempo insieme a bordo di una Saab 900 rossa, la “car” del titolo. Si conosceranno ogni volta sempre un po’ di più e si confesseranno l’uno all’altra, raccontando le proprie esistenze nostalgiche condite anche dai rimpianti.
Un viaggio nell’esistenza umana
Il film, della durata di tre ore, racconta di un viaggio sia fisico rappresentato dai continui spostamenti in macchina, sia metaforico, rappresentato invece dai racconti dei due protagonisti.
Si tratta quindi di un viaggio a tutto tondo, non solo per la città e le periferie di Hiroshima, ma anche nella mente e nei ricordi di due esistenze segnate, ognuna in modo diverso, dal proprio passato.
Curiosità sul regista
Se le tre ore del film vi spaventano sappiate che lo stesso regista, Ryūsuke Hamaguchi nel 2015 si era già distinto per il film “Happaīawā” (noto anche come “Happy Hour”), film interamente interpretato da attori non professionisti della durata di ben 5 ore.
Sempre nello stesso anno, grazie alle quattro protagoniste, il lungometraggio ha vinto il Pardo per la miglior interpretazione femminile al Festival di Locarno.