Dai, dai, ma che bello, stasera arriva il restyling del Tg5. Non vedo l'ora, da giorni 'sta benedetta operazione di chirurgia estetica la presentano come uno degli avvenimenti del secolo. Il nuovo Tg5 di Clemente Mimun sarà fenomenale. Lo so.
Ma volete mettere le telecamere HD, le luci stroboscopiche che non danneggiano l'ambiente, la consolle di dj Bilà tutta in digitale, la sedia della Parodi in carbonio come gli occhiali di Lapo Elkann, le scritte in 3d che fanno molto 2.0 (anche qui c'è lo zampino di "Italia Indipendent", chevvicredevate?), la sigla composta dai caldi toni arancioni che non stancano gli occhi degli anziani ma accendono i desideri dei più giovani.
Quante novità, non vedo l'ora. Abbè, certo, poi Mimun ha assicurato che il Tg5 rimarrà la grande testata giornalistica che ci accompagna da più di 15 anni. E questa è una grande botta di culo che non ci aspettavamo. Vogliamo parlare della conduzione a rotazione? Anche gattone Mimun parteciperà alla girandola: la sua frizzantezza ci mancava.
Ah, poi ci sono i nuovi innesti (i migliori, allegri e spensierati, li vedete nella foto sopra). C'è anche Simona Branchetti. Chi? Come chi? Simona. Branchetti.
C'è anche la mia "carissima amica" Elena Guarnieri. A proposito.
Caro Mimun, oggi nell'edizione delle 13 hai presentato le novità che verranno. Avevi accanto a te la Guarnieri e nemmeno l'hai presentata/ringraziata. Ma scusa, ti sembra il modo? Hai introdotto le nuove telecamere HD e le luci stroboscopiche ma non hai fatto nemmeno un accenno alla donzella che sedeva alla tua destra.
Vabbè, passi. Forse anche tu hai avuto una brutta sensazione. Senza nulla togliere alla Guarnieri, ascoltarla mi ha procurato dei brividi. Mi sentivo nell'edizione serale di Studio Aperto; da un momento all'altro sarebbe potuto partire il servizio sul gatto adottato da Manuela Arcuri. Meno male che così non è stato: hanno trasmesso Gusto.
Si cambia nel segno della continuità. Meno male, ero preoccupato.