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La carriera degli automobilisti della Formula 1 è sicuramente ricca di emozioni, ma anche di pericoli. Ne sono un esempio la storia di Michael Schumacher o Alex Zanardi, ora atleta paralimpico. La storia di Eddie Irvine non ha avuto per fortuna risvolti altrettanto seri, ma come molti ha rischiato diverse volte di perdere la vita durante le competizioni.
Chi è Eddie Irvine
Edmund “Eddie” Irvine, Jr. (Newtownards, 10 novembre 1965), è un ex pilota automobilistico. Cresce nell’Irlanda del Nord con i genitori e la sorella dove frequenta il liceo senza grandissimi risultati.
Il suo approccio alla Formula 1 non passa inosservato. Un po’ per l’incontestabile talento, in parte però anche per la sua personalità che finisce sulla bocca di tutti. Noti infatti i diversi flirt, tra cui quello con Pamela Anderson. Inoltre ha spesso dovuto discutere con le forze dell’ordine per eccessi di velocità, risse nei locali e denunce per aggressioni. Una di queste lo ha condannato a sei mesi di reclusione senza condizionale.
Gli inizi della carriera automobilistica
Spinto dai genitori inizia le corse da molto giovane nella Formula Ford dove riesce a guadagnarsi un contratto e il premio di miglior pilota. Dopo la competizione decide di iscriversi a un test per selezionare nuovi membri della Formula 3 inglese, dove raggiunge ottimi risultati. Nel 1990 riesce a firmare un contratto per correre in Formula 3000 dove riconferma gli ottimi risultati che lo aiutano a entrare nel team di Eddie Jordan in Formula 1.
Debutta quindi nel Gran Premio del Giappone del 1993, guidando una Jordan, dove si classifica sesto. Durante la competizione però ostacola un avversario, il quale gli tira un pugno alla fine della gara per aver quasi messo a rischio la sua vita. I problemi attitudinali si presentano anche l’anno successivo quando innesca un incidente che gli costa 10.000 dollari e la squalifica.
Negli anni successivi il suo percorso è altalenante, concludendosi però con un terzo posto al Gran Premio del Canada dove suscita l’interesse della Ferrari, già scuderia di Michael Schumacher e McLaren.
Gli anni di gare con la Ferrari
Una volta entrato nel team italiano inizia a raggiungere grandi risultati ai Gran Premi nonostante i diversi incidenti di percorso. Tra le sue diverse gare memorabili la prima doppietta con Michael Schumacher (e della Ferrari) al Premio di Francia e la seconda sempre con il pilota tedesco nel Gran Premio d’Italia.
Il 1999 si apre con la prima vittoria in Formula 1 di Irvine al Gran Premio d’Australia, superando il grande collega Shumacher. Quest’ultimo nell’appuntamento mondiale in Gran Bretagna rimane vittima di un incidente lasciando il nordirlandese come primo pilota della scuderia. Riesce a vincere la prima posizione al Gran Premio di Germania e d’Europa. Nella sua ultima competizione mondiale con la squadra italiana arriva con poco distacco al terzo posto, salendo quindi sul podio.
Gli ultimi anni della carriera di pilota
Nel 2000 cambia scuderia passando alla Jaguar in seguito a una serie di scontri con la Ferrari. Qui nel primo anno di competizioni raggiunge risultati mediocri chiudendo addirittura la stagione al tredicesimo posto. L’anno successivo i risultati non sembrano migliorare e per di più rimane coinvolto in un brutto incidente durante un sorpasso in curva durante una gara. I rapporti non sono dei migliori nemmeno tra i piloti della squadra, dove discute più volte con Bobby Rahal. Nel 2003 fallisce la trattativa per il trasferimento in Jordan e così decide di ritirarsi dal mondo delle corse.