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Con l’ottavo posto nella classifica dei chitarristi migliori di tutti i tempi, Eddie Van Halen ha sicuramente realizzato il sogno che aveva fin da bambino di sfondare nel mondo della musica.
Chi era Eddie Van Halen
Edward Lodewijk van Halen, noto semplicemente come Eddie (Nimega, 26 gennaio 1955– Santa Monica, 6 ottobre 2020), è stato un chitarrista di origini olandesi naturalizzato statunitense. Cresce con i fratelli, il padre Jan, un sassofonista e clarinettista jazz della capitale olandese e la madre Eugenia, una casalinga dell’attuale Indonesia. A soli sette anni si trasferisce a Pasadena negli Stati Uniti e qui si avvicina al mondo della musica.
Inizia infatti a studiare batteria e pianoforte, ma scopre presto che lo strumento che più lo appassiona è la chitarra. Con il fratello Alex si allena tutti i giorni e scopre di essere un grande fan del rock, amando in particolare i Beatles, i Led Zeppelin e i Cream. I due decidono a questo punto di creare la loro band con Eddie alla chitarra e il fratello alla batteria.
L’inizio della carriera dei “Van Halen”
Due anni dopo la nascita della band, Eddie ed Alex decidono di nominare la band con il loro cognome e si presentano così al successo. Il successo arriva immediatamente e invadono la scena di Los Angeles degli anni ’70 invitati nei più noti club della città e nel 1977 ottengono il primo contratto.
La Warner Bros Records gli propone un album che raggiunge poco dopo l’uscita il diciannovesimo posto della Billboard americana. Il loro è chiaramente uno debutti migliori tra artisti emergenti e con l’album “1984” ottengono per ben cinque volte il disco di platino. Vengono premiati ai Grammy Award nel 1992 e i loro tour sono di grandissimo successo, tra i migliori dell’epoca.
Lo stile e la vita Rock’ Roll di Eddie
Tecnicamente la vera grande innovazione della band è il “tapping”. Con questo termine si intende suonare lo strumento con entrambe le mani per coprire i momenti di pausa e creare un momento unico. Molti artisti contemporanei hanno collaborato a dei pezzi con lui. “Beat it” di Michael Jackson ha per esempio l’assolo scritto da Van Halen.
La vita da cantante rock non è sempre un passeggiata e infatti è noto al pubblico il problema di alcol e droghe iniziato fin dall’adolescenza. Eddie è entrato in riabilitazione nel 2007 e l’anno successivo è riuscito ad uscirne e rimanere sobrio fino alla fine dei suoi giorni. Molti anni prima che morisse gli venne diagnosticato un tumore alla gola che una volta estesosi lo ha portato alla morte nell’ottobre 2020.