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Lo stile del pittore Edouard Manet trova diversi spunti nel corso della sua carriera e uno tra questi lo avvicina all’impressionismo al lavoro di Monet o Renoir. Vediamo il percorso che lo ha portato ad avvicinarsi all’arte.
Chi era Edouard Manet
Edouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883) è stato un pittore francese. Cresce in una famiglia benestante con padre alto funzionario del ministero della Giustizia e madre figlia di diplomatici.
La colta famiglia parigina però scoraggia la sua formazione artistica spingendolo verso il collegio Rollin dove incontra l’amico Antonin Proust. I due, spinti dallo zio materno di Manet, visitano spesso il museo del Louvre e il giovane riesce quindi a coltivare clandestinamente la sua vocazione. Il padre lo porta a imbarcarsi per il Brasile con la speranza di farlo diventare comandante, ma da questa esperienza trova solo più ispirazione per la sua arte.
La formazione artistica
Tornato a casa riesce finalmente a iscriversi all’Accademia di Belle Arti e poter sperimentare l’ambiente dei Salon e delle esposizioni parigine. Qui osserva i lavori di artisti come Gustave Courbet e Jean-Francois Millet e decide di voler entrare nell’atelier di Thomas Couture.
Rimane nel suo studio per sei anni quando decide di maturare artisticamente partendo per l’Olanda dove studia i lavori di Rembrandt. Tornato nel suo atelier rompe ufficialmente il rapporto con il suo maestro e si dedica alla composizione indipendente.
“Colazione sull’erba” e “Olympia” (1863)
Tra le opere di maggiore successo del pittore non possono mancare “Colazione sull’erba” e “Olympia”. Pensa la prima opera già quando visita l’Aia e osserva le opere di Rembrandt. Il paesaggio si ispira a quello realmente esistente di l’île Saint-Ouen, noto per la ricorrenza in opere di Tiziano e Raffaello. Il soggetto è una vera provocazione verso il perbenismo borghese che ovviamente porta non poche critiche.
Per la seconda trae ispirazione nel suo viaggio in Italia. Anche quest’opera suscita scalpore per via della protagonista, una figura femminile nuda sul letto. Il titolo dell’opera rimanda all’immagine delle prostitute francesi, solitamente chiamate Olympia. La mano che copre il pube rimanda alle fotografie considerate oscene che circolando peri salotti parigini.