Il 25 settembre 2022 è sempre più vicino e la campagna elettorale dei vari partiti politici si intensfica giorno dopo giorno.
Dal Partito Democratico, Europa Verde, al Movimento 5 stelle, passando per Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega, ogni gruppo ha presentato un programma elettorale ricco di obiettivi e di promesse.
Ci sono partiti che pongono una profonda attenzione al tema legato alle donne e alla loro condizione, partiti che tengono molto anche alla questione famiglia, alla questione gender e alla legge contro l’omolesbobitransfobia.
Viene da sé che in base al programma politico, ai punti messi in risalto e alle persone coinvolte, ci sarà differenza di genere concreta anche nel voto.
Gli ultimi tempi hanno sottolineato un netto allontanamento femminile dal conservatorismo (ci sono ovviamente eccezioni) che ha portato molte donne verso la sinistra progressista. Tale cambiamento vede un’attenzione maggiore da parte dei partiti di sinistra sulla condizione femminile: se un tempo si difendevano gli uomini operai, ora ci sono anche le donne a combattere per i medesimi diritti e le medesimi posizioni lavorative.
Da qui ci si collega anche alle questioni di genere, al femminismo più vivo e ai diritti delle persone, indipendentemente dal genere di appartenenza.
Date tali premesse si pensa che gruppi politici come il Partito Democrativo, Europa Verde / Sinistra Italiana, +Europa e Azione / Italia Viva possano trovare la maggioranza dei voti sia nelle donne, sia nella comunità LGBTQI+.
Il motivo di tale pensiero sta proprio nell’attenzione che i partiti sopra citati pongono sulle questioni legate alle donne e alla comunità che comprende omosessuali, lesbiche e persone transessuali.
“Le battaglie della comunità LGBTQI+ sono semplicemente richieste di uguaglianza: sono la voce di milioni di italiane e italiani che rivendicano libertà e autodeterminazione, che vogliono pari dignità“
Recita così il programma del Partito Democratico, che si pone come obiettivi sia l’approvazione immediata della legge contro l’omolesbobitransfobia, sia l’approvazione dei matrimoni gay. Non facendo particolare menzione sulle adozioni per le coppie dello stesso sesso, però, il Partito Democratico potrebbe da una parte acquisire voti a favore e perderne altrettanti dall’altra.
I programmi elettorali dei partiti di sinistra hanno diversi punti in comune che possono avvicinare molti e molte elettori ed elettrici; la ripresa dei contenuti del Ddl Zan, ad esempio, è un punto che partiti come Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non prendono in considerazione ma che, al contrario, criticano. È ovvio che una scelta del genere allontanerà un grande numero di persone dal votare uno di questi partiti, avvicinandoli ai primi citati.
Il gioco alle elezioni è molto simile a una bilancia o a un pendolo in continua oscillazione. Ogni persona si sentirà maggiormente colpita da un punto piuttosto che da un altro; difficilmente un programma politico, in tutti i suoi punti, potrà soddisfare i valori e i pensieri di ogni elettore e ogni elettrice.
Ci saranno donne che vireranno in partiti di sinistra perchè maggiormente attenti alle questioni relative alle donne, al femminismo, alla violenza di genere, ma anche alla questione gender che, però, potrebbe allontanarle altre perché “contrarie”.
La bilancia potrà pendere più da una parte, per poi perdere peso anche solo per un solo punto interno al programma.
Gli uomini bianchi e cristiani da sempre più vicini a una visione conservatrice della vita e delle questioni familiari (stampo patriarcale) propenderanno più per determinati partiti, mentre altri, al contrario, vireranno su tutt’altro. Un pendolo in continua oscillazione, un movimento che lascia spazio alla libertà di scelta ma che, ancora una volta, vede il genere influenzare la scelta del voto, ma sempre con soggettività.
Che cosa accadrà il 25 settembre 2022?