Nella vita di tutti i giorni ci si trova a fare delle cose e spesso non si sa neanche il perché. Un’abitudine infatti non è altro che una situazione che reiteriamo nel tempo senza prestarci attenzione e che, spesso per pigrizia, non siamo in grado di abbandonare anche quando magari non è salutare. Decidere infatti di agire su se stessi, applicando un cambiamento al nostro solito comportamento non è rivoluzione da poca cosa. Non esistono infatti formule magiche istantanee che permettano di eliminare le cattive abitudini, si può invece scegliere di intraprendere un percorso personale. Come si fa?
Innanzi tutto bisogna comprendere che l’abitudine si nutre di gratificazione, è quest’ultima ciò che rafforza la routine nel nostro cervello. È quella “reazione” che comunica alla nostra mente che un qualcosa ci ha fatto provare una qualche forma di piacere (salutare o meno che sia). Identificare e riconoscere questo qualcosa, questa routine, è il primo passo per la consapevolezza che permette di comprendere di quali gratificazioni ci stiamo “nutrendo”. Una volta riconosciuti gli appagamenti, si è spinti a dover soppiantare quelli vecchi e nocivi con alcuni alternativi e più sani. Vuoi fumare? Bevi un caffè. Vuoi mangiare un dolce? Gusta della frutta secca. Vuoi saltare la palestra? Fai una passeggiata.
Ogni qualvolta si percepisce di stare per cedere all’abitudine occorre fare una scelta, quella di non cedere, ed ogni volta che si riesce nell’intento ci si può ricompensare con qualche piccola gratificazione. È importante non associare l’idea delle nuove abitudini più sane ad un qualcosa di meno piacevole, sono solo una novità che il nostro cervello deve elaborare nel tempo! E se viene difficile, è utile creare modi e situazioni per fare queste nuove abitudini con divertimento e felicità, perché tendiamo a sostituire una cosa solo quando la nuova abitudine è migliore della precedente.