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Elio ha davvero una storia da raccontare stavolta, e non si tratta di una delle solite, irriverenti e assurde narrazioni in musica degli Elio E Le Storie Tese. Si tratta di una presa di posizione forte all’interno del difficile panorama delle conoscenze mediche e sociali sull’autismo. Il figlio del frontman si chiama Dante ed è affetto da autismo. Dal momento della diagnosi la famiglia ha dovuto affrontare il problema da ogni angolazione possibile, fino a che Elio, con la collaborazione di Michele Serra, giornalista di Repubblica, ha deciso di raccontare la propria versione di una questione molto difficile da gestire.
Elio: “Disinformazione sull’autismo”
Nella testimonianza di Elio si comprende quanti passi in avanti si siano fatti oggi nella gestione delle problematiche sociali causate dall’autismo e anche sulla definizione medica della malattia che, in realtà, non è una malattia ma un deficit dello sviluppo neurologico che causa grandi limitazioni nelle relazioni umane, porta alla chiusura caratteriale e alla monomaniacalità.
Partendo da questo assunto, lo Psicologo Lucio Moderato, che segue il caso del figlio di Elio, ha spiegato che tutto quello che si può fare oggi, mentre la ricerca medica va avanti, è tentare di migliorare le condizioni di vita dei pazienti e delle loro famiglie, insegnando a chi è affetto da questo disturbo a interagire con gli altri individui.
Per farlo, ha spiegato lo psicologo, si adoperano tecniche molto diverse che possono sensibilmente variare da paziente a paziente, ma che devono incessantemente mirare a migliorare la qualità della vita. Moderato ha spiegato che si adoperano talvolta, e in genere con successo, le stesse strategie utilizzate per addestrare gli animali.
Coordinare le associazioni
Elio ha partecipato anche a un gran numero di incontri di associazioni di famiglie di pazienti autistici. Si è reso conto che c’è gran confusione e pochissima coordinazione a livello locale e nazionale delle iniziative che da questa associazioni vengono costantemente promosse. Un’altra urgenza logistica è coordinare gli sforzi di tutte quelle associazioni che operano sul territorio a difesa e a sostegno dei diritti dei pazienti autistici e delle loro famiglie.
Il pericolo della disinformazione
Un aspetto molto interessante della testimonianza di Elio è quello relativo alla terapie alternative che moltissimi “santoni” propinano alle famiglie dei pazienti sfruttando la disinformazione che ancora circola in merito all’autismo e che fanno leva sui sensi di colpa dei genitori dei piccoli pazienti. Una teoria ormai superata, ma che si allunga ancora come un’ombra sulla serenità dei genitori di bambini disabili, ha sostenuto molto a lungo che l’autismo derivasse dal poco amore ricevuto durante l’infanzia e che quindi, indirettamente, fosse colpa delle “madri frigorifero”, troppo algide per dare al proprio bambino l’amore di cui aveva bisogno.
Elio ha deciso di mettere la propria fama di personaggio pubblico a disposizione della lotta alla disinformazione, nella speranza di contribuire in maniera efficace a cambiare radicalmente la cultura sociale che gravita intorno alle persone affette da autismo, a favorire una corretta informazione e una maggiore solidarietà tra tutti coloro che affrontano quotidianamente la vita assieme a una persona affetta da autismo in forma più o meno grave.