La schermitrice Elisa Di Francisca ha raccontato di avere un passato di sofferenza alle spalle delle sue vittorie. Proprio l’8 marzo ha deciso di condividere il suo dolore raccontando ciò che ha scritto nel suo libro “Confessioni di una campionessa imperfetta”: un rapporto violento che forse l’avrebbe portata nell’elenco delle tante vittime di femminicidio.
Elisa Di Francisca e la violenza subita
Elisa Di Francisca è nata a Jesi il 13 dicembre 1982. Tutti la conosciamo per essere una talentuosa schermitrice, campionessa olimpica ai Giochi di Londra del 2012 vincendo poi la medaglia d’argento ai Giochi di Rio. Ha dimostrato il suo valore anche a Londra ottenendo la medaglia d’oro nel torneo a squadre insieme a Valentina Vezzali, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori. Sempre ai Giochi londinesi ha ottenuto il titolo di campionessa olimpica nell’individuale, per poi ritirarsi a fine 2020. Ma dietro a questi traguardi c’è un passato a tratti difficile, che l’ha vista vittima di violenza di genere.
Ne ha parlato l’8 marzo Elisa Di Francisca a Repubblica nel corso della presentazione del suo libro “Confessioni di una campionessa imperfetta”. “Sono sopravvissuta alla violenza maschile. Forse lui mi avrebbe sfigurata, forse sarei finita nel lungo elenco delle donne vittime di un rapporto sbagliato. Invece sono qui, perché ho detto basta, grazie anche a una madre che mi è stata vicina, non solo quando lui con un pugno mi ha spaccato il labbro”. La sua testimonianza mostra in tutta la sua crudezza quanto possa nuocere un rapporto violento e anche la sopportazione, la non denuncia di fronte alla consapevolezza che quello non è amore, ma solo violenza e possesso.
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Il trauma subito l’ha condizionata poi per alcuni anni. Lei stessa confessa: “C’è stato un momento in cui ho avuto il rigetto degli uomini, almeno di quelli che capitavano a me, così è stato normale avere una relazione con Claudia, una mia compagna di squadra. Nel senso che eravamo molto intime, pensavamo allo stesso modo, avevamo una sensibilità comune e c’è stata una pulsione fisica. Le ho sempre detto: a me piacciono gli uomini, ma se proprio dovessi baciare una donna quella saresti tu. È iniziata così, è durata un anno, lei voleva discrezione, io la provocavo davanti a tutti: dai, amore, sali, che ti aspetto in camera. La seduzione mi piace. Per me era un’esperienza nuova, per lei no, tanto che voleva farmi cambiare idea sugli uomini. Intanto c’è chi mi faceva domande sceme: ma tu per strada chi guardi? Io guardo tutti, perché penso che tutto abbia qualcosa da darmi”.
La campionessa ora guarda avanti e pensa soprattutto alla famiglia. Elisa Di Francisca ha rinunciato alle Olimpiadi di Tokyo per diventare mamma per la seconda volta. “Mi sarebbe piaciuto far vedere a mio figlio, che ha tre anni e mezzo, la mamma in pedana. Ma sono incinta di Brando. E tutta questa incertezza sui giochi mi ha scombussolata, come l’anno senza gare. Io non voglio stare sul filo, l’idea di vivere un’Olimpiade segregata, con la paura di prendere il virus, non fa per me, anche perché sono claustofobica”.
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