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Il tempo delle sfilate non ha età; la bellezza può essere eterna e non esiste limite anagrafico in grado di bloccare il desiderio di sentirsi belle. Il fashion system, in tal senso, si è evoluto notevolmente: era impossibile, fino a qualche tempo fa, vedere calcare le passerelle da modelle considerate già troppo agée.
A sfatare completamente questa concezione, ora considerata arcaica e retrograda, c’è Elisabetta Dessy, 64 anni e di una bellezza disarmante. Andiamo a scoprire qualcosa in più su di lei, sulla sua vita e sulla sua carriera, non solo da modella.
Elisabetta Dessy: chi è la modella paladina dell’age diversity
Elisabetta Dessy è nata a Roma il 28 novembre 1957 sotto il segno del Sagittario e attualmente ha 64 anni. I suoi genitori erano Giorgio Dessy e Amalia Acqua contessa di Osimo, discendente della nobile famiglia di collezionisti che ottenne nobiltà presso lo Stato Pontificio.
La vita di Elisabetta Dessy è stata dedicata sempre allo sport; dal 1971 al 1976, ad esempio, è stata parte della nazionale di nuoto (era tesserata al Circolo Canottieri Aniene) e ha rappresentato l’Italia per bene 15 volte.
Nel corso della sua carriera sportiva riesce a emergere a livello europeo a Vienna nel 1974. Un anno dopo vince la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo con la staffetta 4x100m stile libero, mentre con i 100m stile libero si aggiudica la medaglia di bronzo.
Nel 1976 decide di partecipare ai Giochi Olimpici di Montreal: stabilisce il nuovo record italiano nella semifinale.
Il nuoto è sempre stato tutto per Elisabetta Dessy: è stata campionessa italiana nella staffetta 4×100 mista nel 1972 e 1973, nei 100m stile libero nel 1974, 1975 e nel 1976 e infine, ma non per importanza, nella staffetta 4x100m stile libero nel 1975 e 1976.
Nel 1980 Dessy sposa Klaus Dibiasi, ma il matrimonio finirà dopo pochi anni. Tre anni dopo, infatti, sposa Antonello Silvestroni, dal quale ha avuto Aurora Silvestroni e Aldo Silvestroni.
La carriera nel mondo della moda
La vita di Elisabetta Dessy cambia radicalmente quando venne notata da un’agenzia di moda e decise così di togliersi il costume per indossare alcuni dei capi di alta moda più famosi al mondo. Tutti la desiderano: da Valentino a Missoni, da Gucci a Versace, da Ferragamo ad Armani, da Rocco Barocco a Emilio Pucci e tanti, tantissimi altri.
Nel 1979 diventa anche il volto di campagne pubblicitarie di Salvatore Ferragamo, Sergio Rossi, Gucci, Valentino, Tiffany & Co e Van Cleef & Arples. In breve tempo Elisabetta Dessy diventa una delle più celebri top model italiane.
Come bene si può immaginare, a un certo punto della sua carriera da modella Elisabetta Dessy ha dovuto abbandonare lusso e riflettori perché “così stabiliva il sistema moda”. Dopo una certa età, infatti, le modelle si ritrovavano ad abbandonare passerelle e abiti, per lasciare spazio a volti più giovani.
Il ritorno in passerella a 64 anni: Elisabetta Dessy ribalta il fashion system
Elisabetta Dessy è ritornata in passerella: l’ex nuotatrice e top model ha letteralmente ribaltato le regole del fashion system, erigendosi, un po’ come successe a Isabella Rossellini, a paladina dell’age diversity.
Dessy è tornata più lucente che mai, dimostrando come oggi la bellezza non abbia età e non abbia “data di scadenza”. 64 anni, una sfilata di Valentino Haute Couture prima (2022) e una Fashion Week newyorkese dopo (sfilata di Puppets and Puppets Spring Summer 2023), Elisabetta Dessy si mostra fiera, luminosa, bellissima in quegli abiti di alta moda che le rendono grazia assoluta. Tra abiti silver super scintillanti e trasparenze, Elsiabetta Dessy è la dimostrazione che la bellezza può essere eterna.
Un volto che segna il passare del tempo, una chioma biondo platino e uno sguardo ceruleo in grado di illuminare anche la notte più buia: la moda non può avere età, l’eleganza profuma di vita e rende giustizia al tempo che inesorabile passa e si lascia notare con la delicatezza di chi accetta il cambiamento.
Elisabetta Dessy, come Isabella Rossellini e come Linda Evangelista, sono i volti dell’inclusività, di una moda che non passa ma che, ruga dopo ruga, segna l’inizio di una nuova era.