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Si è spento in data 29 Marzo Emiliano Mondonico, a Milano. Il famoso allenatore di molti club italiani è venuto a mancare a causa di una malattia che lo assillava ormai da 7 lunghi anni. Purtroppo il male che lo affliggeva è diventato più acuto e ha avuto la meglio sull’uomo di 71 anni. Ripercorriamo insieme la sua carriera e le sue gesta migliori.
Emiliano Mondonico, una vita immerso nel calcio
Il calcio, nella giornata odierna del 29 Marzo, è in lutto per la perdita di un pezzo di storia del calcio italiano. Già da qualche giorno era ricoverato presso l’Istituto dei Tumori in zona città studi a Milano. Il tumore è riuscito a prendersi Emiliano, sebbene già in passato, riuscì a debellare questo male che lo tormentò per 7 anni.
Da sempre appassionato di calcio, ebbe una carriera sia come calciatore che da allenatore. Grandi attenzioni sono sicuramente da riporre più sulla sua carriera in panchina che in campo. Ovviamente senza togliere nulla alle sue prestazioni da giocatore di calcio. In qualità da calciatore è da citare il suo primo ingaggio nel lontano 1966 alla Cremonese, per poi passare al Torino per la stagione del 68-69. In seguito passò al Monza per poi essere ingaggiato dall’Atalanta, tre stagioni dopo. Concluse la sua carriera da dove era cominciato tutto, alla Cremonese.
Allenatore prima di tutto
Per quanto riguarda la sua carriera da allenatore ci sono grandi gesta e momenti felici che è giusto ricordare. Il “mondo”, così veniva chiamato, lo si vuole ricordare con un sorriso in volto e la ora iconico scena della sedia. Il mondo che si sviluppa attorno al calcio e che si stringe insieme per farsi forza nei momenti di dolore come questi, quando si perde un personaggio importante come era Emiliano non fa distinzione di squadra. Tutti sono allo stesso modo vicini alla famiglia del Mondo e tutti lo ricorderanno allo stesso modo. Il ricordo che lascerà sarà quello di colui che alzò la sedia in finale di Coppa UEFA contro l’Ajax per protestare contro un rigore.
Tutti si ricorderanno la mitica finale di coppa Italia che vinse in qualità di allenatore del Torino. Ma soprattutto verrà sempre ricordato come colui che dopo 54 anni di buio riuscì a riportare la Cremonese in Serie A. Emiliano era molto legato a questa squadra e il suo modo per ringraziarla di tutto ciò che fece per lui fu proprio ridarle la gloria che secondo lui si meritava, ovvero la competizione calcistica più alta in Italia.
Molte emozioni regalò anche con l’Atalanta, la Coppa delle Coppe nella stagione 1987/1988 che arrivarono fino in semifinale.
Le parole della figlia
Tramite un post su Facebook pubblicato sulla pagina ufficiale di Emiliano Mondonico la figlia lo saluta così: “Ciao papo, sei stato il nostro esempio e la nostra forza…ora cercheremo di continuare come ci hai insegnato tu. Eternamente tua”. Da sempre Emiliano era un lottatore con dei sani principi. Tra questi principi annoveriamo il fatto che fosse un testimonial del CSI ma soprattutto una grande lealtà e un forte rispetto del prossimo. Tra le tante imprese, citiamo anche il fatto che fosse allenatore di persone in difficoltà come ex tossici o alcolisti.