Giorgio Armani ha preso spunto dall’arte per la sua collezione primavera-estate 2010.
La Body Art intesa come linguaggio del corpo, infatti, può essere sottolineata anche attraverso l’abito. Re Giorgio stavolta si è divertito a creare modelli dalle forme mutanti, ma pur sempre essenziali e poco stravaganti.
Le tutine sembrano abiti a portafoglio, altri capi si avvalgono di bretelle-copriseno e i pantaloni corti con gli orli arricciati possono quasi essere spacciati per delle gonne. Ad ogni modo, il vero dictact per la prossima stagione consiste nello scoprire le gambe, con vestiti molto corti che lasciano poco all’immaginazione.