Il 30 Dicembre 2021 è uscita su Netflix la docu-serie SanPa, che racconta la storia della comunità di recupero di Vincenzo Muccioli, San Patrignano. Oltre al figlio di Paolo Villaggio, all’interno di questa comunità era presente anche Nicola, il figlio di Enrico Maria Salerno.
Chi è Nicola Salerno, figlio di Enrico Maria
“Ero un ladro e un drogato” ha spiegato Nicola Salerno, figlio dell’attore Enrico Maria, durante un’intervista con Lucia Borgia. “Ho cominciato a drogarmi a 13 anni per incoscienza e perché ero molto fragile. Per procurarmi l’ eroina avevo cominciato a rubare e per questo sono finito in prigione” ha raccontato. Nel 1979 è arrivato a San Patrignano, la comunità di Vincenzo Muccioli, ed era in condizioni davvero disperate. L’uomo si iniettava 40 fiale di morfina al giorno e 3 grammi di eroina ed era arrivato a perdere i capelli e i denti. La strada della disintossicazione è stata molto difficile.
Nicola Salerno è stato rinchiuso e tenuto sotto controllo a vista fino a quando un giorno ha deciso di fingere di calmarsi. Il personale ha ceduto alle sue richieste, decidendo di farlo uscire a prendere un po’ d’aria. Per Nicola è stata l’occasione per scappare, così ha deciso di rubare un motorino e una radiolina e fuggire verso la città più vicina. Dopo pochi chilometri sono riusciti a prenderlo e riportarlo in comunità. In quell’occasione Vincenzo Muccioli lo ha schiaffeggiato, per poi abbracciarlo e piangere con lui. “Finalmente qualcuno mi voleva bene” ha dichiarato Nicola Salerno.
Quando Vincenzo Muccioli è stato processato per maltrattamenti, violenza e sequestro di persona, Enrico Maria Salerno è intervenuto e ha testimoniato parlando proprio di quello che stava vivendo come padre. L’attore ha spiegato che aveva cercato di impedire al figlio Nicola di tornare per strada, ma lui lo aveva picchiato ed era molto più forte di lui. Ha deciso, quindi, di portarlo a San Patrignano, dopo 8 anni di dipendenza, ed era in condizioni disastrose. Lui stesso aveva richiesto di trovarlo e trattenerlo in qualsiasi modo se avesse mai deciso di fuggire.
Il suo dramma di padre comprendeva anche una serie di telefonate e minacce per saldare i debiti del figlio, e polizia e magistrati che non facevano nulla per aiutarlo. “In tre anni, da Muccioli, l’ ho visto rifiorire. Oggi mio figlio sta bene, vive a Rimini, fa con amore l’ artigiano falegname, si è sposato con una ragazza conosciuta in comunità, hanno un bambino. Non posso che ringraziare Muccioli, che del resto conosco pochissimo, per quello che ha fatto, rifiutando anche qualsiasi contributo finanziario da parte mia” aveva dichiarato Enrico Maria Salerno nel 1984, in difesa di Vincenzo Muccioli, che ha salvato la vita a suo figlio e ad altri ragazzi.