A fine settembre, parlando con Enzo Jannacci, ho avuto modo di riflettere sulla questione dei diritti tv e su quella dei giovani, che spesso partecipano ai più importanti eventi senza nemmeno sapere cosa significhino veramente: principale indiziato per questo tipo di comportamento non può che essere la tv. Un esempio: ditemi voi quando mai, in corrispondenza del concerto del Primo maggio, qualcuno ha mandato in onda almeno uno stralcio storico di ciò che realmente significa questa data. Di certo non è la commemorazione di un mega concerto tenutosi più di cento anni fa.
Jannacci e i diritti tv
Simona Ventura, Maurizio Gasparri, Mediaset e la Rai: tutti a lamentarsi per 'sto calcio in tv e per i suoi diritti. Ma io che cazzo devo dire che il mio "Quelli che…" è diventato ormai anche un nome di pizzerie e ristoranti?
Jannacci e la generazione da "Primo maggio goliardico"
Un milione di ragazzi, ogni primo maggio, corre a seguire un concerto di musichette senza neanche sapere che quel giorno si celebra la festa dei lavoratori, magari senza nemmeno sapere cos'è il lavoro! Siamo riusciti a cambiare anche questo: l'operaio che va a lavoro in trincea non sappiamo cosa sia. Collegamenti tv, mega invitati all'evento… allora chiamiamo il primo maggio la "Festa della timpaneria", mi sembra più appropriato, tanto i lavoratori non si incazzano mica per così poco, lo sono già abbastanza per altro. Di certo non se la prendono se togliamo loro questa festa.
Enzo Jannacci su Tele dico io: diritti tv e giovani allo sbando
Pubblicato il 12/12/2005 alle 11:26