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Aurora Leone dei The Jackal ha denunciat via social l’episodio discriminatorio di cui è stata vittima durante la cena di Vigilia della Partita del Cuore. Eros Ramazzotti si è dissociato da quanto accaduto.
Eros Ramazzotti difende Aurora Leone
In tanti tra i partecipanti della Nazionale Italiana Cantanti (come Enrico Ruggeri, Neri Marcorè ed Ermal Meta) hanno espresso la loro solidarietà ad Aurora Leone dei The Jackal, che via social ha fatto sapere di esser stata “cacciata” da uno degli organizzatori dell’evento in quanto “donna”. Eros Ramazzotti si è dissociato da quanto accaduto esprimento il suo rammarico nei confronti di Aurora Leone tramite social:
“Stavamo parlando tra di noi mentre cenavamo, abbiamo sentito delle voci alzarsi senza capire cosa stesse succedendo. Io ho provato a recuperare la situazione che era oramai precipitata. Domani mattina avremo un incontro con Aurora e Ciro per spiegare meglio la dinamica dell’avvenimento e scusarci pubblicamente dell’accaduto. NOI NON SIAMO SESSISTI e tantomeno RAZZISTI o OMOFOBI, anzi, ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno ( da anni e in tempi non sospetti) sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff, non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà. W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita”, ha scritto il cantante nel suo post via social.
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Nonostante Aurora Leone fosse stata regolamente convocata a prendere parte alla partita come membro dei Campioni per la Ricerca, lei stessa ha fatto sapere che sarebbe stata allontanata dal tavolo in cui era seduta perché donna. Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti, le avrebbe detto: “Ti devi alzare perché le donne non possono stare al tavolo delle squadre”.
Aurora Leone difende comunque l’evento benefico
Nonostante il grave fatto accaduto – e a seguito del quale l’attrice e Ciro Priello hanno deciso di autoescludersi dalla partita – Aurora Leone ha manifestato l’importanza di continuare a donare a favore della ricerca e ha sostenuto l’importanza di non infierire sulla causa benefica nonostante quanto accaduto.