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Con Esterno Notte Marco Bellocchio torna a parlare di Aldo Moro, uno dei casi più sconvolgenti della storia italiana. Scopriamo insieme la storia vera raccontata in Esterno Notte.
Esterno Notte: la serie tv di Marco Bellocchio
Esterno Notte è una serie tv in sei parti di Marco Bellocchio, in cui Fabrizio Gifuni interpreta Aldo Moro. La storia del rapimento dello statista democristiano da parte delle Brigate Rosse, avvenuto nel 1978, riletta da un grande regista. Un progetto in cui i vertici Rai credono molto, per questo hanno deciso di mandarlo in onda in tre prime serate nella stessa settimana. “Con questo film ho voluto fare i conti con qualcosa o qualcuno per dire ‘voi siete i colpevoli’. Insomma, nulla di tribunalizio. Il sentimento e il motivo casomai sono altrove. Semplicemente questa tragedia ci fa ancora palpitare. In Fabrizio Gifuni che interpreta Moro a un certo punto c’è tanta sofferenza e rabbia. Anche nel suo essere cristiano” ha dichiarato Marco Bellocchio. La serie tv andrà in onda a partire da oggi, 14 novembre, in prima serata su Rai1. Verranno trasmessi i primi due episodi, gli altri sono previsti per martedì 15 e giovedì 17. Esterno Notte racconta i 55 giorni del rapimento di Aldo Moro, più volte ministro e presidente della Democrazia Cristiana, un periodo davvero terribile della storia italiana. Dal 16 marzo al 9 maggio 1978. Marco Bellocchio aveva già parlato del rapimento di Aldo Moro nel film Buongiorno, notte, nel 2003.
Esterno Notte: la vera storia raccontata nella serie tv
Il rapimento è avvenuto nel marzo 1978. Alla vigilia della formazione di un nuovo governo che per la prima volta vedeva insieme il Partito Comunista Italiano e la Democrazia Cristiana l’Italia stava affrontando un momento particolarmente difficile. Le Brigate Rosse, organizzazione armata di estrema sinistra, e altri gruppi terroristici stavano minacciando le Istituzioni durante quella che è stata definita una vera e propria guerra civile. Era un periodo di violenze di piazza, scontri a fuoco, attentati e grande violenza. Quel governo si insediava in uno degli ultimi giorni dell’inverno, tra molti contrasti interni alla stessa Democrazia Cristiana, quando è iniziato un periodo buio della storia, in un momento di grandi difficoltà. Il 16 marzo 1978, sulla strada che lo stava portando in Parlamento, Aldo Moro è stato rapito. Nel corso dell’agguato tutti i componenti della sua scorta sono stati uccisi. Un rapimento rivendicato dalle Brigate Rosse, una vera e propria dichiarazione di guerra contro lo Stato. L’uomo è stato prigioniero per 55 giorni, dopo i quali è stato fatto trovare il suo cadavere in pieno centro a Roma, a metà strada tra la sede del Partito Comunista Italiano e quella della Democrazia Cristiana. Il regista ha voluto dare un immagine particolare di Aldo Moro, più approfondita, in cui viene mostrato il lato umano dell’uomo, con le sue abitudini e le sue caratteristiche. Un modo approfondito per entrare in un periodo davvero cupo della storia italiana, che tutti ricordano tristemente, con quei giorni di rapimento, l’attentato e il ritrovamento del cadavere.