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Di Eva Braun si è parlato molto nel corso della storia. Il suo amore per Adolf Hitler, ai limiti dell’ossessione, è stato spesso oggetto di discussione. Il suo era amore puro e vero o era semplicemente vittima quanto gli altri del potere persuasivo del dittatore tedesco? Scopriamo la sua storia dall’infanzia all’immagine romanticizzata del loro suicidio di coppia.
Chi era Eva Braun
Eva Anna Paula Braun Hitler, morta a Berlino il 30 aprile 1945, è stata la moglie di Adolf Hitler. Nasce e cresce nella città di Monaco di Baviera insieme al padre luterano Otto Wilhelm Friedrich “Fritz” Braun, la madre cattolica Franziska Katharina “Fanny” Kronberger e le sue sorelle, tutte cresciute secondo la religione della mamma. Si forma fino alla maggiore età per poi diventare commessa dello studio del fotografo personale di Hitler.
Proprio lavorando per Heinrich Goffman conosce Adolf, che non fa scattare in lei la famosa scintilla. Solo nel 1932, quindi quattro anni dopo, i due intraprendono una relazione clandestina, nascosta soprattutto ai genitori della giovane Eva. Si vocifera che la precedente amante di Hitler fosse la nipote Angela, suicidatasi nello stesso anno.
La storia di Eva Braun
Sempre nel 1932 si registrano le elezioni che richiedono al politico numerosi spostamenti per la Germania. Nel corso della campagna elettorale Eva rimane spesso sola, cadendo in una forte depressione che la porta a spararsi un colpo in gola. Riesce a salvarsi, attirando però l’attenzione del futuro Führer, già traumatizzato dall’esperienza della nipote. Eva tenta il suicidio per la seconda volta, questa volta con dei sonniferi, portandolo a offrirle in dono un’abitazione insieme alla sorella Gretl.
La giovane trascorre le vacanze nella residenza personale di Hitler a Berghof e qui si immedesima nel ruolo della padrona di casa organizzando spesso feste. Viene definita “la donna più infelice del Terzo Reich”, facendosi notare per i suoi tentativi di evasione attraverso l’alcol e il fumo. Essere una donna libera non sembra infatti portarle la gioia desiderata quanto stare a fianco dell’amore della sua vita.
Gli ultimi giorni di Eva Braun
Nel febbraio 1945 decide di rimanere insieme al suo compagno a vita, così i due il 29 aprile celebrano il loro matrimonio in presenza dei fidati Goebbels e Bormann. La giovane indossa un abito nero di seta e sfoggia il suo miglior sorriso ora che può essere chiamata “Signora Hitler”.
Il momento storico non è dalla loro parte e il 30 aprile 1945, un giorno dopo essersi promessi amore eterno, si suicidano: lei ingerendo del cianuro, lui sparandosi un colpo di pistola. Per paura che il luogo di sepoltura dei due potesse diventare luogo di culto per i sostenitori del nazismo, i loro corpi vengono bruciati.