Prima di iniziare a parlare di Fattore C sia ben chiara una cosa: se Paolo Bonolis non vi è mai piaciuto questo game-show – sicuramente – non sarà stato di vostro gradimento.
Inizia in mezzo alle polemiche il debutto, prima di tutto da parte della Endemol, proprietaria del format Affari tuoi che, senza dubbio, è stato copiato e riadattato dal presentatore e dai suoi autori.
Non era certo un mistero , Bonolis lo aveva già detto; è come se il presentatore si fosse riappropriato di qualcosa che ha sempre sentito suo.
Perché Bonolis è a suo agio in mezzo alla gente comune, ne esalta le virtù ma soprattutto ne sottolinea i difetti, con sarcasmo, cinismo e un pizzico di cattiveria.
La prima puntata è stata lenta in alcune parti, ma questa particolarità è da attribuire alla necessità di spiegare il nuovo gioco. E' stato come un tuffo nel passato rivedere Bonolis – stavolta con i capelli lunghi – alla guida di un format che riesce ad esaltare le sue caratteristiche.
Ed è proprio questo il punto: una trasmissione che poggia esclusivamente sulle caratteristiche di un conduttore non può che allontanare quella fetta di pubblico che non lo ama.
Luca Laurenti ha un ruolo marginale, e forse per questo risulta meno inappropriato. E' solo una spalla, sulla quale Bonolis può sfogarsi a piacimento. O lo fa con i partecipanti o con lui.
La seconda puntata sicuramente scorrerà via più veloce, ma bisognerà vedere se il pubblico non si è innervosito troppo assistendo a questo clone di Affari tuoi, che cambia faccia solo nell'ultima parte del gioco.
E' stato un azzardo, una sfida, che ha preoccupato non poco Piersilvio Berlusconi.
Ora si attende il verdetto, che arriverà solo lunedì prossimo; quando leggeremo gli ascolti della seconda puntata.