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Avete presente le favole che quando eravamo piccoli la mamma ci leggeva, mentre eravamo sotto le coperte pronti per addormentarci? Le storie di principesse in pericolo, principi che cavalcano bianchi destrieri, draghi sputano fuoco e streghe cattive.
Insomma chi non ne conosce almeno una.
Ebbene alcune delle favole che da piccoli ci hanno fatto compagnia prima di chiudere gli occhi e sognare, sono vere. Infatti, si tratta di storie reali che poi sono state trasformate in racconti incantati. Leggende che a volte non hanno nulla a che fare con il lieto fine e che spesso sono intrecciate di usanze tribali, superstizione e contesti davvero macabri. Insomma niente a che vedere con il classico e vissero felici e contenti.
Una delle favole, più note al mondo dei piccini e non solo, è Biancaneve. Si tratta di una fiaba scritta nel 1812 dai fratelli Grimm e racconta la vera e propria storia di Margarete von Waldeck. La giovane è una nobildonna della Germania del Sedicesimo secolo. La sua famiglia possedeva delle miniere in cui lavorano, in condizioni di sfruttamento, dei bambini.
Ecco che i 7 nani fa proprio riferimento ai ragazzi che venivano costretti a lavorare in quei posti.
Dopo tutto l’altezza dei nani è identica a quella di un bambino piccolo. Un altro fattore simile alla fiaba è la storia relativa alla mela avvelenata. Infatti, si racconta di un uomo che era solito offrire frutta marcia ai lavoratori e ai bambini delle miniere.
Anche il rapporto con la matrigna trae spunto da vicende reali. La vera matrigna di Margarete odiava così tanto la ragazza che decise di mandarla alla corte di Bruxelles.
Qui la giovane conosce il principe Filippo II di Spagna. Un amore destinato al lieto fine proprio come nelle favole. Peccato che il padre di lui si oppose a tale unione e decise di avvelenare la ragazza.
La storia di Raperonzolo affonda le sue origini in un racconto paleocristiano. Si narra di un padre molto geloso della propria figlia, tanto da decidere di rinchiuderla in una torre così da non poter avere nessun pretendente.
Rimasta sola per molto tempo, la giovane riesce a trovare conforto attraverso la preghiera e così decide di approcciarsi al Cristianesimo.
Scoperto tale scandalo, venne ordinato alla ragazza di rinunciare alla sua fede o sarebbe stata decapitata. Davanti al rifiuto della figlia, il re la uccide. Qualora non l’avesse fatto avrebbe dovuto rinunciare a tutti i suoi beni.
La favola di Raperonzolo è intrecciata con la storia di Santa Barbara, diventa martire della fede cristiana in seguito alla sua morte.
Unico dato di fantasia rispetto alla realtà è relativo alla questione dei lunghi capelli della donna.
La storia dei due fratellini è ispirata alla favola dei fratelli Grimm. La morale delle vicende di Hansel e Gretel è rivolta ai bambini che vogliono darsi al vagabondaggio ed è ambientata ai tempi di una terribile carestia che colpì l’Europa. In particolare la vicenda riguarda la Germania del Trecento.
Qui pur di riuscire a sopravvivere, le persone iniziarono a compiere atti di estrema violenza e impensabili, come l’infanticidio e addirittura il cannibalismo.
Ecco allora che i due protagonisti Hansel e Gretel si ritrovano all’interno di un contesto davvero macabro e terribile. Probabilmente si trattava di due orfani abbandonati dalla famiglia.
Per quanto riguarda la storia della strega cattiva, riguarda un racconto del Seicento. In particolare di una panettiera chiamata Katharina Schraderin che fu accusata di stregoneria da un fornaio geloso del suo talento e soprattutto del biscotto di marzapane che la donna stessa aveva creato.
A causa di ciò, gli abitanti del villaggio avrebbero condannato Katharina e secondo la leggenda, la donna sarebbe stata bruciata viva all’interno del proprio forno. Così come accade alla strega nella favola.