Femminicidio in Italia: un fenomeno da monitorare con urgenza

Analisi della situazione attuale e delle lacune nei dati sul femminicidio in Italia

Un dramma che continua a colpire

Il femminicidio è un fenomeno che continua a far discutere e preoccupare l’Italia. Nel 2025, già 19 donne sono state uccise, una ogni cinque giorni. Le storie di Ilaria Sula e Sara Campanella, entrambe ventiduenni, sono solo le ultime di una lunga lista di vittime. Questi tragici eventi non sono solo numeri, ma rappresentano vite spezzate e famiglie distrutte. La questione del femminicidio è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico, ma la mancanza di dati aggiornati e precisi rende difficile affrontare il problema in modo efficace.

La mancanza di dati ufficiali

In Italia, non esiste una banca dati istituzionale sui femminicidi. I dati ufficiali provengono da report dell’Istat e del Ministero dell’Interno, ma questi sono spesso aggiornati con tempistiche diverse e non seguono gli stessi criteri. La situazione è aggravata dal fatto che il Ministero ha recentemente deciso di passare da un aggiornamento settimanale a uno trimestrale, rendendo ancora più difficile il monitoraggio della violenza di genere. Questo cambiamento significa che molte vittime potrebbero non essere registrate, specialmente se appartengono a categorie vulnerabili come le donne senza fissa dimora o le sex worker.

Il ruolo delle associazioni

In risposta a questa mancanza di dati, molte associazioni e movimenti femministi, come Non Una Di Meno, hanno iniziato a raccogliere informazioni in modo autonomo. Questi dati, aggiornati mensilmente, offrono una visione più chiara della situazione attuale, registrando non solo i femminicidi, ma anche i tentati omicidi e altre forme di violenza di genere. È fondamentale che queste informazioni vengano diffuse per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere le istituzioni a prendere misure concrete per proteggere le donne.

Un problema europeo

A livello europeo, la situazione non è molto migliore. Eurostat fornisce dati sulle donne vittime di omicidio, ma solo per 20 Paesi e non sempre aggiornati. L’Italia, pur avendo un numero relativamente basso di femminicidi rispetto ad altri Paesi europei, deve affrontare il problema con serietà. La ministra alle pari opportunità, Eugenia Roccella, ha sottolineato l’importanza di conteggiare correttamente i dati per evitare affermazioni fuorvianti. La questione del femminicidio è, infatti, un esercizio politico che richiede attenzione e responsabilità.

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