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Considerato, insieme a Pablo Neruda, uno degli autori portoghesi più importanti del XX secolo.
Scopriamo la sua storia e la grande novità introdotta dal poeta.
Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) è stato un poeta portoghese. Cresce con il padre funzionario pubblico e critico musicale, la madre, la nonna e le zie, educato secondo la dottrina cattolica. Seguono per lui anni difficili segnati dalla morte del padre e una difficile condizione economica da superare insieme alla madre.
Fin da bambino si avvicina quindi alla scrittura attraverso lettere per sè stesso sotto lo pseudonimo di “Chevalier de Pas”, ma anche poesie alla madre. Questa si risposa qualche anno dopo con il console del Portogallo stabilitosi in Sudafrica e così il piccolo inizia a soggiornare a Durban dimostrando qui le sue capacità letterarie.
Cercare di ottenere attenzioni da parte della madre si rivela estremamente difficile e dopo il nuovo matrimonio Fernando si chiude molto in sè stesso dedicandosi a profonde riflessioni.
Una volta cresciuto sfrutta un viaggio a Lisbona per tornare a vivere nella sua amata città e qui inizia a scrivere i suoi primi romanzi e frequenta l’università dedicandosi a letture di classici inglesi e latini.
Nel 1906 la famiglia torna a vivere con lui in Portogallo e Pessoa decide di abbandonare gli studi avvicinandosi in maniera diversa alla letteratura. Inizia a conoscere scrittori noti trovando però nel frattempo un lavoro sicuro: il traduttore di corrispondenze commerciali.
Alla stabilità affianca sempre la passione per la scrittura pubblicando una serie di opere di cui si ricorda per primo “La nuova poesia portoghese considerata sociologicamente”, un saggio critico.
A questo seguono numerosi progetti che lasciano sempre però grandi perplessità sul “vero io” dell’autore. Sono numerosi infatti gli studiosi che trovano Pessoa un autore enigmatico, difficile da comprendere. Octavio Paz di lui disse:
“Il poeta non ha biografia: la sua opera è la sua biografia […] niente nella sua vita è sorprendente – nulla, eccetto i suoi poemi”.
Tra le più grandi novità introdotte in poesia c’è sicuramente quella degli eteronimi, ovvero personalità, identità poetiche e inventate che non lo rappresentano. Se infatti si ricorre all’uso di pseudonimi per presentare il proprio pensiero sotto falso nome, in questo caso nascono nuovi pensieri presentati sotto nuovi nomi. I più noti della sua opera poetica sono Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Alvaro de Campos e Bernando Soares. Questa scelta si rivela non solo stilistica, diventa anzi un modo per riflettere attentamente sul rapporto tra identità, verità ed esistenza.