Festival di Venezia: gli scandali accaduti negli anni

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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La settantaseiesima edizione del Festival di Venezia è pronto ad andare in scena.

Il Lido, dal 28 agosto fino al 7 settembre, si popolerà di Vip provenienti da ogni parte del mondo e le aspettative di quanti aspettano con ansia questo evento sono molto alte. C’è chi non vede l’ora di beccare il proprio idolo, chi è alla ricerca del look più cool, chi aspetta di scoprire le pellicole in gara e chi, invece, non vede l’ora di assistere a qualche scandalo.

Eh già, perché negli anni la Mostra del Cinema ci ha regalato diversi aneddoti memorabili.

Festival di Venezia: il primo scandalo

Il Festival di Venezia nasce nel 1932 per volere del Conte Giovanni Volpi di Misurata. Il nobile pensava – e ci vide lungo – che con un evento del genere avrebbe attirato al Lido tante personalità importanti e la sua idea risultò, fin dalla prima edizione, vincente. Nel corso di Venezia 2 arrivò il primo grande scandalo di tutta la storia della kermesse cinematografica: la proiezione del film Extase di Gustav Machatý.

La pellicola fece discutere molto per diversi fattori: l’esibizione del corpo della protagonista neanche ventenne Hedy Kiesler, il primo nudo integrale nel cinema per la scena in cui lei nuota nuda e, infine, anche per la prima scena di un atto sessuale, suggerito dai volti in primo piano dei due amanti. Il marito dell’attrice, il mercante d’armi Fritz Mandl, subito dopo le polemiche, cercò inutilmente di acquisire tutte le copie circolanti di Extase, e il film subì in molti paesi una dura censura.

La pellicola, proiettata il 7 agosto del 1934, fu premiata per la regia con la Coppa Città di Venezia e un giovanissimo Michelangelo Antonioni nel ruolo di critico, scrisse: “Nel giardino dell’Excelsior, quella sera, si udiva il respiro degli spettatori attentissimi, si udiva un brivido correre per la platea”. In questa settantaseiesima edizione del Fesival, una versione restaurata di Extase sarà presentata in prima mondiale nella serata di pre-apertura di martedì 27 agosto.

Il restauro del film in 4K è stato realizzato dal Národní filmový archiv (Cineteca di Praga) con lavorazioni effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.

Gli scandali del Festival di Venezia

Per un nuovo scandalo, dopo quello del 1934, il Festival di Venezia ha dovuto aspettare gli anni Cinquanta, quando, dopo il secondo conflitto mondiale, la voglia di ricominciare a vivere si faceva sentire in ogni angolo della penisola. Proprio in questi anni, al Lido iniziarono ad arrivare anche le grandi Star americane, prima tra tutte Elsa Maxwell, giornalista, pianista, scrittrice statunitense e famosa organizzatrice di serate mondane.

La donna, in ogni invito mandato ai Vip per partecipare ai suoi party, scriveva: “Non venite in smoking o in abito da sera, ma vestiti come il personaggio che vorreste essere”. Gli eventi che facevano capo a lei erano memorabili e partecipavano sia Star mondiali che personaggi ricchi non appartenenti al mondo dello spettacolo che, per una sera, cercavano di confondersi con gli altri. Elsa amava in particolar modo Maria Callas e proprio a lei è legato il secondo grande scandalo made in Venezia.

La Maxwell, proprio durante una delle sue feste, le presentò Aristotele Onassis, mandando così a monte il matrimonio della cantante con Giovanni Battista Meneghini. Questo fattaccio fece parlare la cronaca rosa dell’epoca per un lungo periodo.

Gli scandali da pellicola

Ovviamente, così come il primo grande scandalo del Festival di Venezia è legato al film Extase, tante altre pellicole crearono polemiche ‘a luci rosse’. Luigi Zampa, con il suo La Romana, con Gina Lollobrigida che interpretava una prostituta di nome Adriana, creò non poco scalpore, ma, allo stesso tempo, fece impazzire milioni di italiani.

Nel 1962 fu la volta di Mamma Roma di Pasolini che, in concorso per il Leone d’Oro, si beccò una denuncia per oscenità che, fortunatamente, venne archiviata. Nel 1966 toccò alla regista Mai Zetterling. Il suo film venne considerato talmente sconvolgente che la proiezione fu riservata ai soli giornalisti accreditati, lasciando così a bocca asciutta migliaia di spettatori che affollavano il Palazzo del Cinema e l’Arena. Un’altra pellicola che fece scandalo fu Giochi di notte che, candidato al Leone d’Oro, accese delle polemiche a dir poco infuocate.

I giornalisti dell’epoca scrivevano: “Un attacco alla sensibilità femminile. Un concentrato di tutto ciò che la censura italiana, laica e religiosa, usa bollare come osceno e offensivo del comune senso del buon costume. Ci sono l’orgia, l’incesto e altri pervertimenti sessuali, l’adulterio, il dialogo osceno, le nudità integrali, le offese alla religione, la sconsacrazione della maternità, la corruzione programmata di un minorenne”. Tra film “scandalosi”, feste all’insegna del divertimento più scatenato e abiti troppo “succinti”, il Festival di Venezia si era poi trasformato in un evento dedicato solo ed esclusivamente agli amanti del cinema.

Negli ultimi anni, però, sembra che ci sia stata una nuova inversione di marcia e che eventi un po’ fuori dalle righe siano tornati ad animare la Mostra. Cosa accardà in questa settantaseiesima edizione? Non ci resta che attendere ancora un po’ per scoprirlo.