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Impossibile non ricordare i tanti avvenimenti legati a Simona Ventura accaduti nel 2018, a partire da quello più doloroso, l’aggressione al figlio Niccolò Bettarini. Lui si è salvato e ripreso, i colpevoli sono stati arrestati, ma nei mesi successivi la vita della Ventura si è dovuta dividere tra le registrazioni di Temptation Island Vip, gli avvocati e, come se non bastasse, anche la separazione dal compagno storico Gerò Carraro. Per fortuna che nel caso dell’aggressione a Niccolò è stato molto presente anche il padre del ragazzo, il calciatore Stefano Bettarini. Adesso siamo alla resa dei conti e gli avvocati hanno chiesto un ingente risarcimento ai colpevoli del tentato omicidio.
Risarcimento per Niccolò Bettarini
Gli avvocati che hanno assistito il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini al processo per la sua aggressione avvenuta la scorsa estate sono dei pezzi grossi. Nessuno stenta a crederlo, anche perché i migliori legali se li possono permettere solo coloro che hanno anche i soldi per pagarne la parcella. Questo problema non tange la presentatrice, reduce dal suo ennesimo successo con la prima edizione vip di Temptation Island. E nemmeno l’ex marito, che a Temptation è stato concorrente, ma che comunque non se la passa di certo male.
Fatto sta che i legali di Bettarini hanno richiesto un risarcimento che ammonta complessivamente a 1 milione di euro. Metà da pagare subito, l’altra metà successivamente. Chi rompe paga, dice un detto, e anche in questo caso i colpevoli devono pagare. Anche in moneta sonante, oltre che scontando la pena in carcere. Gli imputati per l’aggressione, catalogata a tutti gli effetti come tentato omicidio, sono quattro. La condanna richiesta per gli aggressori non è ancora stata decisa, ma i legali hanno chiesto 10 anni. Quello che decideranno i giudici che si stanno occupando del rito abbreviato non si sa, ma la speranza è chiaramente che scelgano una pena esemplare.
Brutti ricordi per Simona Ventura
Chissà quante volte sono tornati in mente a Simona Ventura i momenti di panico che ha vissuto quella notte dell’1 luglio, quando il figlio Niccolò Bettarini è stato aggredito a Milano fuori dall’Old Fashion, un famoso locale notturno. Gli aggressori, che non volevano semplicemente ferire Bettarini, ma avrebbero voluto fare di molto peggio, sono stati tutti individuati e fermati. Ci sono anche i nomi: Alessandro Ferzoco, Albano Jakej, Davide Caddeo e Andi Arapi. Gli avvocati di tutti e quattro hanno cercato tutte le attenuanti possibili per far sì che la pena dei loro assistiti sia minima. C’è chi ha chiesto di non considerare l’aggressione come un tentato omicidio, chi di trasformarla semplicemente in rissa aggravata, chi di considerare una possibile provocazione da parte di Bettarini.
Niccolò Bettarini dal canto suo “spera nella giustizia”. Il suo avvocato Alessandra Calabrò ha voluto precisare che la cifra di 1 milione di euro di risarcimento non se l’è inventata. E’ strettamente legata alla tipologia di reato. Ha inoltre aggiunto che “se ci riconosceranno il risarcimento, rinunceremo a prenderlo”. Più una presa di posizione per dimostrare che la giustizia può prevalere, che una richiesta di denaro effettiva.