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Filippo Bisciglia, attualmente in televisione con la sesta edizione di Temptation Island, continua a stupire i fan.
Il conduttore, intervistato dal settimanale F, ha confessato di essere stato in coma farmacologico e di aver un ricordo nitido di quei giorni. In vena di confidenze, il fidanzato di Pamela Camassa ha rivelato di aver sofferto anche di una brutta malattia.
La sesta conduzione di Temptation Island consacra Filippo Bisciglia come uno dei conduttori preferito dai telespettatori. Sempre estremamente educato, empatico con le coppie che incontra e con un sorriso che incanterebbe chiunque, questo è Super Pippo, quello che ormai da sei anni ci accompagna nella visione del programma delle tentazioni.
Tutti vorrebbero avere un amico, un fidanzato o un fratello come lui, ma l’unica donna che è riuscita a conquistare il suo cuore è la bellissima Pamela Camassa, sua compagna da quasi 12 anni. Filippo ha rilasciato un’intervista al settimanale F e ha confidato un espisodio della sua vita che, fino ad ora, era rimasto nascosto. Bisciglia, quando era un ragazzino, ha avuto un terribile incidente con il motorino ed è stato in coma farmacologico per qualche giorno.
Il conduttore di Temptation Island ha ammesso: “Il mio ricordo più caro? A 15 anni ho fatto un incidente in motorino. Sono stato in coma farmacologico e durante quello stato di incoscienza ho visto quella meravigliosa luce bianca che si dice preceda lo stato di morte”. Filippo racconta di una “luce bianca”, la stessa che raccontano molti di quelli che si trovano in uno stato di coma. Numerosi libri o programmi Tv ne hanno parlato, ma non abbiamo ancora prove scientifiche di quello che potremmo quasi definire un ponte tra la vita e la morte.
Antonio Socci ha scritto un libro su questo tema, dal titolo ‘Tornati dall’aldilà’, che farebbe venire la pelle d’oca anche a chi si dichiara ateo convinto. Ora, tornando a Super Pippo, i fan hanno accolto con gioia questa sua confessione.
Bisciglia, in vena di confessione, ha anche rivelato di aver sofferto di una malattia, che, così come è successo con l’incidente, gli ha cambiato la vita, dandogli una percezione diversa dell’esistenza.
Filippo ha rivelato: “Il ricordo più terribile? Da piccolo ho sofferto per il morbo di Perthes, una malattia che mi ha impedito di camminare per due anni e mezzo. Mi ha salvato il dottor Milella: ha sperimentato su di me la cura e il mio caso è raccontato nei libri di medicina”. Una confessione del tutto inedita e che nessuno si sarebbe mai aspettato. Che cos’è il morbo di Perthes? Il sito dell’Ospedale del Bambin Gesù, lo descrive così: “La malattia di Perthes è una rara condizione infantile che colpisce l’anca ed è nota anche come Legg-Calvé-Perthes, dal nome dei tre medici che hanno descritto per primi la condizione.
Si verifica quando l’apporto di sangue alla testa del femore è temporaneamente interrotto. Senza un adeguato apporto di sangue, le cellule ossee muoiono con un processo chiamato necrosi avascolare. Il Perthes è in realtà un processo complesso, composto da fasi, che può durare diversi anni. Man mano che la condizione progredisce, l’osso indebolito della testa del femore inizia gradualmente a rompersi. Nel tempo, l’apporto di sangue alla testa del femore ritorna e l’osso inizia a ricrescere”.
Insomma, possiamo ammettere che la vita di Bisciglia è stata tutt’altro che rosea, eppure lui ha sempre uno splendido sorriso dipinto sul volto. Forse, dovremmo tutti imparare da lui.