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Lo davano per favorito e così è stato, Francesco Aquila ha sbaragliato la concorrenza e ha conquistato i tre giudici di Masterchef 10: ecco chi è e cosa fa nella vita.
Con il suo “Zio bricco”, pronunciato più e più volte durante la decima edizione di Masterchef, Francesco Aquila si è sin da subito fatto notare. 34enne di origine pugliese, ma residente a Bellaria- Igea Marina, di professione è maître. Nella vita ha svolto diverse lavori, tra le quali anche il pelatore di patate nei ristoranti.
In passato aveva già tentato, invano, di partecipare a Masterchef. Senza arrendersi è riuscito a entrarvi e a trionfare.
Nella puntata finale del reality di cucina ha vinto conquistandosi il favore dei giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. 100 mila euro il bottino che si è guadagnato . Li userà per dar vita al suo sogno: aprire una catena di ristoranti grazie alle sue competenze sia in sala che in cucina. A fare il tifo per lui, i genitori, la figlia Ludovica di 4 anni avuta da una relazione finita e migliaia di telespettatori del programma.
Nel corso dell’ultima puntata è andata in onda una sfida entusiasmante, lasciando i concorrenti con il fiato sospeso sino all’ultimo minuto.
Contemporaneamente alla terza puntata del Festival di Sanremo, è andata in onda la finale della decima edizione di Masterchef Italia, che ha visto trionfare proprio Aquila. Gli altri due finalisti, la 22enne Irene Volpe e il 25enne Antonio Colasanto hanno dato filo da torcere al maître di origine pugliese, ma il suo menu ha conquistato i giudici.
Apprezzati in particolar modo l’antipasto e il dessert.
Il titolo del menu presentato è stato “My way”, con quattro piatti proposti, unendo ingredienti che ricordano le sue origini a punte di originalità. Innanzitutto l’antipasto formato da funghi cardoncelli, stracciatella, borragine, pane, peperone crusco, origano e sfera di gazpacho pugliese, che ha conquistato i giudici soprattutto per la presentazione. A seguire il primo, “La Nina, la Pinta e la Santa Maria”, con gyoza con ventresca di tonno, ‘nduia e finocchietto con crema di patata viola, cima di rapa e aglio nero.
Successivamente, il secondo piatto rinominato “Finestra sul sogno n’capriata di Wagyu” con fave alla vaniglia, cicoria, puntarelle, porro bruciato, germogli e fiori. Per concludere Aquila ha proposto il dessert “Scarcedda n’uovo”, un dolce pasquale tipico pugliese al cocco con finto uovo di Malibù e frutti esotici.
Tra i 4 piatti proposti, ad aver attirato l’attenzione dei giudici sono stati principalmente l’antipasto e il dessert.
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