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Francesco Bacone e i colleghi Thomas Hobbes e John Locke sono stati fondamentali nella riflessione filosofica originata dalla rivoluzione scientifica.
Chi era Francesco Bacone
Francis Bacon italianizzato in Francesco Bacone (Londra, 22 gennaio 1561 – Londra, 9 aprile 1626), è stato un filosofo e saggista inglese vissuto nella corte di Elisabetta I Tudor.
Frequenta il Trinity College dell’Università di Cambridge per tre anni. Si rende conto però di voler approfondire la filosofia in maniera più pratica, lontana dalla classica via scolastica. Si trasferisce brevemente in Francia, ma una volta tornato a Londra si dedica alla vita politica. Viene eletto in Parlamento ottenendo diversi incarichi tra cui rappresentante di Taunton. Scopre con gli anni che la sua vera vocazione non corrisponde ai studi.
La formazione umanistica e le idee rivoluzionarie
La carriera politica è infatti preceduta da una laurea in legge e giurisprudenza, ma il suo approccio alla filosofia è sicuramente più razionale. Si mostra un fervido sostenitore della Rivoluzione Scientifica che basa le sue teorie sul metodo induttivo, fondato sull’esperienza.
La sua idea influenza successivamente la teoria di John Locke della tabula rasa che rimanda alla mancanza di conoscenze a priori. In questo senso l’uomo non nasce con delle conoscenze innate, a priori, ma deve entrare in contato con l’esperienza.
La metodologia scientifica dei suoi scritti
Gli scritti filosofici di Francesco Bacone seguono una metodologia scientifica complessa, soprannominata anche metodo baconiano. Egli è un filosofo di stampo empirista che prende parte alla rivoluzione scientifica proponendo una riflessione. Tenta di trovare un metodo di conoscenza della natura che sia valido. Tra le sue teorie vi è l’idea che l’osservazione dei fenomeni naturali debba necessariamente essere svolta considerando i fattori ambientali.
La filosofia naturale si distingue in due momenti: la parte speculativa, che cerca le cause dei fenomeni naturali e la parte pratica che guarda alla produzione degli effetti. Il suo metodo anticipa quello di Galileo Galilei che dimostrerà come l’approccio quantitativo sia necessario per la conoscenza dei fenomeni.
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