Gregor Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, nel personaggio di un videogioco…
Di autori difficili e oscuri nella storia della letteratura ce ne sono molti, ma il caso di Franz Kafka è forse unico al mondo.
Responsabile di quelle che sono state definite come “allegorie vuote”, lo scrittore cecoslovacco nato nel 1883 in opere come Il castello, Il processo, il romanzo incompiuto America, nonché in tutta una serie di racconti ha creato un universo afflitto dall’angoscia, invaso da presagi e avvenimenti assurdi e senza senso, in cui i suoi personaggi – il più delle volte autobiografici – si ritrovano a compiere azioni prive di moventi e dagli esiti incerti.
In molti casi i parti dell’immaginazione di Kafka sono stati identificati come trasposizioni narrative della filosofia esistenzialista, ma il dubbio intorno al significato da attribuire agli scheletrici intrecci continua a permanere e permarrà per sempre, caratteristica che contribuisce a rendere così affascinante la figura dello scrittore morto di tubercolosi.
La sua influenza sulle varie arti è stata notevole (e tra gli artisti che si sono cimentati nel confronto con K. possiamo citare almeno Orson Welles, Federico Fellini, Philip Glass, Michael Haneke e Steven Soderbergh), ma ci risulta inedito il collegamento con l’ancora poco riconosciuta arte dei videogiochi.
È pertanto con grande curiosità che vi presentiamo The Franz Kafka Videogame, ideato dallo sviluppatore russo Denis Galanin conosciuto come mif2000, che già in passato si era impegnato in un’analoga operazione concernente l’Amleto di William Shakespeare. Il gioco dedicato a Kafka, per ora ancora in fase di lavorazione, si presenta come un’avventura grafica moderna (sulla scia di Monkey Island e Broken Sword) che seppur ambientata nel cupo universo del letterato lo ripropone in un’edita veste pastellosa: il protagonista, nei panni proprio di un enigmatico K., riceve un’offerta di lavoro inaspettata. Per accettarla dovrà affrontare un lungo viaggio, scoprendo quanto possa essere bizzarro il mondo al di fuori di casa.
